L'asilo nido di Brugherio affidato a una cooperativa: raddoppiano i posti disponibili
La cooperativa Koinè si è aggiudicata la gara. La scelta di esternalizzare il servizio voluta dall'Amministrazione per contenere i costi e per una migliore gestione del personale comunale

Di Fabio Ralli
È giunta la fumata bianca sull’affidamento in concessione dell’asilo nido comunale Munari, l’unico pubblico al momento aperto a Brugherio. E le cui chiavi passeranno ora nelle mani dell’operatore che si è aggiudicato la procedura di selezione per l’esternalizzazione del servizio. L’iter è stato curato dalla Stazione unica appaltante della Provincia di Monza e Brianza.
L'affidamento dell'asilo nido comunale
La gestione del plesso, dall’1 settembre di quest’anno al 31 agosto del 2030, è stata assegnata nei giorni scorsi alla cooperativa sociale Koinè, realtà con alle spalle una buona esperienza in fatto di prima infanzia. Con sede a Novate Milanese, in Martesana si occupa già dei nidi di Cologno Monzese, Vimodrone, Cassina de’ Pecchi e Liscate, solo per fare alcuni esempi.
Il valore totale della concessione quinquennale (compresa la proroga tecnica di massimo sei mesi) ammonta a oltre 3 milioni di euro.
Alla data di scadenza per la presentazione delle offerte (fissata alle 9 del 2 luglio) sono stati tre i plichi protocollati in Municipio: oltre a quello di Koinè, anche quelli di Codess e Società cooperativa sociale Gialla. L’offerta tecnica di quest’ultima è stata giudicata non sufficiente, ricevendo un punteggio inferiore rispetto alla soglia minima di sbarramento, comportandone quindi l’esclusione dalla successiva fase che, invece, si è concentrata sull’offerta economica.
Contenere i costi e aumentare i posti
Il via libera al progetto di esternalizzazione voluto dall’Amministrazione Assi era arrivato a maggio, dopo il voto del Consiglio comunale. Un percorso avviato per contenere i costi, garantire un piano occupazionale che la normativa non permette agli enti locali di attuare riposizionando le attuali cinque dipendenti dell’ente (quattro educatrici e un’operatrice) in altri settori di Villa Fiorita al termine di un percorso di (ri)formazione professionale. Il tutto per andare a rimpinguare una pianta organica municipale che si è progressivamente assottigliata: dai 164 lavoratori in servizio a fine 2021 si è passati ai 149 del 31 marzo di quest’anno.
Questi dati erano stati inseriti in uno studio commissionato dall’ente a una società di consulenza, che aveva poi stilato la relazione finale in base alla quale il Municipio ha scelto quale strada intraprendere.
La riapertura del nido "La Ginestra"
Il Munari ha una capienza di 52 posti che potrebbe essere alzata a 62. Con l’altro asilo nido comunale chiuso da cinque anni, l’Andersen, per un cantiere di riqualificazione da finanziare con il Pnrr e mai iniziato, una fondamentale boccata d’ossigeno per tagliare la lunga lista d’attesa giungerà dall’apertura di un altro plesso per la fascia 0-3 anni.
Koinè, infatti, reggerà le sorti anche dell’asilo di via Volturno 80, nel quartiere Edilnord, a cui è stato dato il nome «La Ginestra» e che riaprirà i battenti a partire da settembre, in contemporanea con l’avvio della gestione del Munari. E sarà il sedicesimo gestito dalla cooperativa sociale.
In questo caso l’Amministrazione ha scelto l’opzione dell’assegnazione in locazione. Il nido di via Volturno potrà ospitare 42 bambini, che si aggiungeranno a quelli del Munari. Il privato si farà carico dell’esecuzione dei lavori di manutenzione straordinaria, necessari per il ritorno in funzione dell’edificio rimasto fermo «con le quattro frecce».