L'arte pubblica sboccia a Vimodrone
La città al centro di un progetto di riqualificazione collettiva e partecipata che ha coinvolto quattro street artist di fama nazionale e internazionale.
“Luoghi d’artista” del progetto “Inneschi”, curato e organizzato da Industria scenica in partenariato con il Comune di Vimodrone e il sostegno della Fondazione comunità Milano Onlus, ha trasformato Vimodrone in un luogo d'arte.
Rigenerazione collettiva con quattro street artist a Vimodrone
Una riqualificazione intesa come un processo di rigenerazione collettiva e partecipata, ispirata ai principi del participatory design, che ha coinvolto gli artisti Ivan Tresoldi, Gola Hundun, 2501, Simone Brullo e i fruitori dei luoghi d’intervento. Il progetto è nato con lo scopo di riempire di “colore” e bellezza alcuni dei luoghi identificativi della cultura di Vimodrone e rappresentativi per la comunità, attraverso l’attivazione di percorsi di riqualificazione delle parti esterne degli edifici. Dalla scuola secondaria di primo grado all’Infanzia, dall’Everest - Spazio alla cultura alla biblioteca comunale “Lea Garofalo”, ogni luogo si è trasformato in un’opera d'arte sociale fatta di frasi poetiche, writing o dipinti. Un nuovo patrimonio collettivo di bellezza per tutti i cittadini che non solo rafforzerà il senso di appartenenza a questi luoghi e alla città, ma favorirà anche l’avvicinamento ai percorsi culturali che questi luoghi hanno attivato.
Intervento sulla scala delle medie
Il primo intervento artistico è stato quello di Gola Hundun sulla scala esterna della Secondaria di primo grado di via Piave. L’opera, dal titolo “Moti Convettivi”, oltre alla pittura murale, ha previsto una parte installativo-scultorea e una parte di installazione ambientale. Alla composizione generale, si aggiunge nell’area antistante al muro la piantumazione di piante erbacee endemiche della zona (punto di raccolta di insetti) e di diverse specie arboree, cespugli endemici, carpini, cornioli, noccioli, biancospini e una farnia che sarà posizionata in asse con l’albero della vita rappresentato sulla parete. L'albero è pensato dall'artista per rimanere in un movimento cristallizzato, mentre la farnia crescerà inesorabilmente. All’opera si aggiungono dei nidi in creta realizzati dall’artista, insieme ad alcuni bambini della Primaria di Vimodrone, secondo le esigenze delle specie di volatili dell’area indicate da Lipu Milano.
L’immagine del murale verrà inoltre progressivamente celata dalla crescita spontanea della vegetazione (edera), a formare una cortina che rappresenta il tempo, che verrà potata completamente ogni volta che occulterà il murales nella sua interezza. L’opera nel suo complesso si pone essa stessa nel ciclo eterno della vita, pertanto non può dirsi definitivamente conclusa, in quanto soggetta al moto universale dell’esistenza.
In biblioteca
Il secondo intervento artistico è stato quello di Ivan Tresoldi sulla scala della biblioteca. L’opera è incastonata nella geometria della città, quasi a donarle un’anima. La scala è stata trasformata in un manifesto di poesia urbana, semplice, scritta a mano e formata da parole cercate insieme ai bibliotecari, ai volontari del servizio civile e ai ragazzi che frequentano il Cag MoVi. La sua poesia ha riqualificato un luogo pubblico, collettivo, in cui gli individui possono
ritrovare la reciprocità delle loro vite, per cercarne un senso, un significato comunitario. Allo stesso tempo la scrittura a mano, sempre più in disuso a causa dei moderni device, riacquista importanza e diventa speciale.
Sulla parete dello Spazio alla Cultura
Il terzo intervento è stato quello dell’artista 2501 sulla parete esterna dell'Everest - Spazio alla Cultura. Utilizzando un approccio di profondo contatto con gli abitanti del luogo e con l’architettura di via Sant’Anna, 2501 ha basato l’opera “Everest” sull’improvvisazione e sulla descrizione del tempo pittorico. Il bianco e il nero si inseguono e si rincorrono per tracciare una storia visiva astratta sul processo di creazione del dipinto. Le forme sono frutto delle interazioni con gli abitanti del quartiere. All’interno dell’opera, inoltre, troviamo riferimenti nascosti e altri più espliciti, come ad esempio il momento ispirato alle sculture presenti nel Giardino della memoria di Vimodrone dell’artista Pier Giorgio Ballerani.
All'Infanzia
L’ultimo intervento artistico è stato quello di Simone Brullo presso la Scuola dell’infanzia. Il suo dipinto trova spazio su due pareti esterne della scuola e rappresenta la flora e la fauna tipica della Martesana. Lo stile minimalista dell'artista per l’interpretazione di uccelli e piante e i campi piatti di colore e forme geometriche, risultano di facile lettura anche per i più piccoli. Il processo di ricerca si è svolto coinvolgendo in un laboratorio tutti i fruitori della scuola, insegnanti, personale Ata e bambini. L’artista ha restituito i suggerimenti dei laboratori attraverso l’abbinamento delle forme, ma anche attraverso gli accostamenti di colori. Il risultato è una parco che si sviluppa orizzontalmente, partendo da una zona boschiva fino ad arrivare al tramonto in un prato.