L'aria è gratis, proteggersi dal sole no: il Comune che fa pagare la tassa sull'ombra
La vicenda di un parrucchiere di Brugherio che si è visto recapitare un avviso di accertamento da quasi 300 euro. Ma l'Amministrazione annuncia: "Toglieremo il tributo"
A Brugherio si paga anche per l'ombra. Sembra incredibile, ma è tutto vero. A dimostrarlo l’avviso di pagamento ricevuto nei giorni scorsi via posta elettronica certificata da Luciano Lanzotti, titolare del negozio di acconciature Fashion Hair di via Matteotti 42. La San Marco, società che si occupa della riscossione coattiva dei tributi per conto del Comune, gli ha notificato attraverso una pec un avviso riferito all’anno fiscale 2023 pari a 285 euro, per le tre tende da sole della sua attività all’angolo con via Bellini. O meglio, per la proiezione dell’ombra sul suolo pubblico, considerata alla stregua di un tavolino di un bar, o di un dehor.
"Non ho parole..."
"Non ho parole - ha detto il parrucchiere - Ho aperto il mio negozio dieci anni fa e non avevo mai ricevuto prima un bollettino del genere. Inoltre, se si trattasse di una novità introdotta dalla nuova Amministrazione, nessuno mi ha avvisato della necessità di pagarlo".
Avviso di accertamento da quasi 300 euro per... le tende da sole
Nei 285 euro, infatti, ci sono 70 euro per tenda (12 metri quadrati per ognuna), più la sanzione. "Ho chiamato la società per chiedere spiegazioni e mi è stato detto che l’importo è stato calcolato in base a delle fotografie che sono state scattate - ha proseguito Lanzotti - Tra l’altro hanno anche sbagliato, perché solo due tende proiettano l’ombra sul suolo pubblico, la terza lo fa su un’area privata. Ho fatto notare che le apro solo con la bella stagione, ma mi è stato risposto che poco cambia se per gran parte dell’anno restano chiuse e inutilizzate".
Tra l'altro c'è stato un errore nel calcolo del tributo
Insomma, ci sarebbero anche le condizioni per impugnare l’avviso di pagamento.
La tassa sull’ombra (al netto del caso brugherese) non è esattamente una novità. Esiste da qualche anno e in passato era più volte finita alla ribalta delle cronache per la propria assurdità. Viene applicata a discrezione dei Municipi come tributo per l’occupazione del suolo pubblico. Nello specifico si parla dell’ombra causata da manufatti privati proiettata su strade, marciapiedi, gradini e vie di proprietà comunale. In sostanza, grazie a questo tributo, i Comuni possono applicare un prelievo fiscale per ogni metro quadrato di ombra generata da varie strutture: dalle tende da sole di negozi alle impalcature provvisorie di imprese edili, insegne pubblicitarie, cartelloni promozionali e altre tipologie di impianti.
Quello di Lanzotti, quindi, non è un caso isolato.
Il Comune corre ai ripari: il balzello verrà rimosso a partire dal 2024
Anche alla luce del "rumore" che la notizia ha provocato, il Comune (dietro una proposta ad hoc avanzata dalla Lega) deciderà di eliminare la tassa sull'ombra, introdotta in un regolamento municipale nel 2021. In un anno il gettito legato a questa tipologia di balzello si aggira attorno ai 10mila euro. E mercoledì 29 novembre 2023 il Consiglio comunale discuterà proprio un ordine del giorno firmato dai lumbard, per depennare la curiosa (per non dire assurda) tassa sull'ombra a partire dal 2024.