L’ampliamento della discarica di Inzago è sempre più vicino
La società ha già presentato un’istanza al Consiglio di Stato per superare il limite del fattore di pressione imposti da Regione Lombardia
I responsabili di Systema ambiente, società che gestisce la discarica di Inzago, hanno incontrato consiglieri e amministratori per condividere i propri piani di sviluppo. Tra questi, c’è il temuto ampliamento della discarica a Cascina Redenta.
C'è molta preoccupazione sul tema
Presenti in sala consiliare il sindaco Andrea Fumagalli, i cinque rappresentanti delle minoranze (Maria Luisa Motta e Mauro Simone di Inzago città aperta, Ivan Maria Giuliani di Inzago merita di +, Renato Riva ed Ernesto Fumagalli di Inzago al centro), gli assessori e altri membri della maggioranza oltre al presidente del Consiglio Galdino Motta.
I rappresentanti della società, l’avvocato Candido Saioni e il direttore tecnico Alessandro Oldani, hanno esposto come intendono muoversi in futuro e risposto alle domande dei politici.
Così le minoranze:
C’era un clima ottimo, tutti avevamo voglia di capire meglio i piani di Systema. E’ chiaro che la società è determinata ad andare avanti con l’ampliamento. Non sarà indolore. Si parla di rifiuti pesanti e, poiché i camion viaggiano in base al tonnellaggio, è prevedibile che ci saranno più mezzi sul territorio, cosa che di conseguenza comporta l’aumento di traffico e inquinamento. Saioni ha affermato che sarà una discarica di inerti (rifiuti solidi che non subiscono alcuna trasformazione ovvero non si dissolvono e non bruciano ma degradano naturalmente, ndr) e questi hanno limitati sistemi di protezione della falda, quando addirittura non sono assenti. Si tratta di ciò che non è riciclabile, la parte peggiore del rifiuto.
Ma non sono solo questi aspetti a preoccupare le opposizioni:
Abbiamo scoperto quella sera che cosiddetto il fattore di pressione (il rapporto tra i metri cubi di rifiuti per ogni chilometro quadrato di superficie, ndr) che è già stato superato a Inzago e quindi impedirebbe l’ampliamento a meno che il Comune non si unisca con quello di Pozzuolo, è una prescrizione solo lombarda e che Systema ha presentato un’istanza al Consiglio di Stato per superare tale vincolo. Inoltre, definire inerti non inquinanti ciò che non è riciclabile, è un azzardo.
L’ampliamento coinvolgerebbe l’area accanto al lotto C verso Cascina Romilli a Cassano.
La proposta illustrata non è quella che era stata presentata a Palazzo e poi ritirata, ma una nuova. Se verrà dato il via libera, i lavori dureranno un anno e mezzo.
Il quadro è più chiaro grazie a questo incontro, ma anche più confuso. Ci sono tanti punti di domanda aperti, queste notizie non sono rassicuranti. La strada sembra già segnata e non ci è piaciuta l’insensibilità dimostrata nei confronti del fattore di pressione, che è un limite posto per tutelare la salute dei residenti
ha commentato Riva.
Non è della stessa opinione il sindaco:
Ho avviato un nuovo iter coinvolgendo anzitutto i consiglieri per ripartire con chiarezza. Non mi piacciono le illazioni, soprattutto su temi così importanti. Systema ha soltanto esposto le sue posizioni imprenditoriali, ma non c’è nulla di definito e infatti non è stato presentato un piano industriale. Per questa Amministrazione sono tre i punti base su cui ragionare: la tutela della salute, il riscontro economico e il controllo dei conferimenti. Al momento, comunque, la società chiede di aprire un impianto e la decisione spetta a Città metropolitana. Sull’ampliamento, una volta che ci sarà qualcosa di concreto come un progetto, saremo noi, consiglieri e popolazione, a decidere insieme cosa fare.