Servono finanziamenti

L'adeguamento sismico alla Filzi di Inzago è fermo al palo

Il progetto, già in mano all’Amministrazione, prevede un intervento di oltre due milioni di euro, ma al momento non ci sono fondi per realizzarlo

L'adeguamento sismico alla Filzi di Inzago è fermo al palo
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Non c’è ancora una data per l’adeguamento sismico della primaria Filzi di Inzago, e non ci sarà finché non si troveranno finanziamenti esterni.

Mancano le risorse

Il vicesindaco e assessore ai Lavori pubblici Carlo Maderna ha spiegato la situazione rispondendo all’interpellanza presentata dal gruppo Inzago città aperta, in cui si ricordava che nell’ottobre del 2021 la relazione dell’esperto sottolineava che questo intervento serve per rispettare le normative in materia.

Maderna ha ricordato che nel 2020 e nel 2021 c’è stato il relamping dell’illuminazione interna (sostituzione dei corpi tradizionali con altri a led):

La scuola necessita l’adeguamento sismico e un ulteriore miglioramento energetico dell’involucro con la sostituzione degli infissi e la realizzazione del cappotto termico. La durata stimata è di cinque anni in lotti distinti, dato che si potrebbe intervenire solo in estate quando i plessi sono chiusi. Nel gennaio 2022 avevamo presentato la domanda di finanziamento per le spese per l’adeguamento antisismico alla Regione, ma l’ente ha imposto criteri rigidi e il costo doveva essere superiore a quello minimo richiesto nell’avviso, quindi abbiamo rinunciato a chiedere anche il contributo per l’efficientamento. Visti i lavori già eseguiti, infatti, non avremmo raggiunto la cifra.

Nel primo caso, quindi, è stata chiesta una sovvenzione di due milioni e 60mila euro. L'assessore ha anche illustrato com'era andata a finire:

Nel febbraio dello scorso anno Regione aveva approvato l’elenco delle domande formando una graduatoria in base al livello progettuale e alla cronologia di presentazione dei documenti, dando precedenza a chi aveva richiesto i contributi per entrambi gli interventi. Di tute le richieste, sono state approvate solo cinque opere nelle Province, a cui era riservato il 30% delle risorse regionali, e 47 di enti locali. Siamo stati esclusi, come molti altri. Ed è difficile ci siano altri finanziamenti dato che l’obbligo di collaudo è fissato al 31 dicembre 2025.

Al momento, quindi, resta tutto fermo.

Siamo alla ricerca di contributi statali e regionali - ha sottolineato il vicesindaco - Al momento non possiamo stimare l’inizio dei lavori. L’importo è superiore alle capacità economiche del nostro bilancio, quindi per procedere è necessario un finanziamento

ha concluso Maderna.

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