Iniziativa

La proposta: "Metti in panchina l’epilessia"

Una cassanese chiede di organizzare incontro informativi e di sensibilizzazione per la cittadinanza e nelle scuole

La proposta: "Metti in panchina l’epilessia"
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Monica Beretta soffre di questa patologia neurologica da quando aveva due anni e vorrebbe più attenzione sul tema.

Per sensibilizzare e informare

Ha scoperto di avere l’epilessia quando aveva solo due anni e da allora convive con questa patologia neurologica. Ne ha passate tante e proprio per questo vuole sensibilizzare la popolazione sul tema, organizzando incontri e facendo sì che l’Amministrazione aderisca alla campagna della Lice (Lega italiana contro l’epilessia) portando a Cassano d'Adda una panchina viola.

Monica Beretta, 51 anni, sta cercando di aiutare chi, come lei, soffre e combatte contro questa malattia sociale (com’è stata definita dall’Organizzazione mondiale della sanità). Dal 2014 vive in città con il marito Riccardo Maria Colombo, ex volontario della Croce dell’Adda e da sempre impegnato nel sociale.

La donna, nei giorni scorsi,  ha ottenuto un importante premio e  riconoscimento dalla Lice  per il suo impegno a 360 gradi nel far sì che gli aspetti dell’epilessia vengano divulgati in modo da favorirne la conoscenza.

Si fanno molti incontri su tante tematiche, ma di questa se ne parla poco. In molti non saprebbero cosa fare trovandosi di fronte a una crisi, ritengo quindi importante avere almeno qualche indicazione di base

ha spiegato.

Una proposta concreta

Con impegno, passione ed entusiasmo la cassanese, giorno dopo giorno, cerca di migliorare le condizioni di vita di chi, come lei deve affrontare le esigenze che la quotidianità richiede:

Attraverso le pagine della Gazzetta dell’Adda e della Gazzetta della Martesana vorrei realizzare il mio sogno di sensibilizzare quante più persone possibili grazie a progetti e interventi mirati in sinergia con il mondo delle istituzioni e quelli della scuola, del volontariato, della sanità pubblica e privata. Mi piacerebbe che venissero organizzate consulenze a tema con professionisti del settore che affrontano la delicata tematica come sociologi, psicologi e psichiatri di fama nazionale e mondiale.  Lancio questo importante appello per far sì che si crei un gruppo locale di persone affette da epilessia nelle zone dell’Adda e della più ampia Martesana  per collaborare in futuro alla progettualità di eventi mirati.

Il prossimo obiettivo è di allestire una panchina viola all’inizio del 2026 in concomitanza della Giornata mondiale contro l’epilessia che si celebra il 10 febbraio.

La prevenzione è importante e molte persone si trovano nel panico quando vedono una persona in difficoltà a causa di una crisi. Si spaventano e non sanno come affrontare la situazione con prontezza e sangue freddo. Sarebbe bello  organizzare tra le altre cose un corso di primo soccorso dedicato anche a questo tema, in luoghi pubblici ma soprattutto nel mondo del lavoro. Per molti di noi diventa difficile anche prendere un mezzo di trasporto ed essere autonomi nelle commissioni di ogni giorno

ha aggiunto la donna.

A lei stessa, infatti, è capitato di avere una crisi dov’è impiegata e anche su mezzi pubblici. L’intera vita non è stata facile per la 51enne:

Quando andavo a scuola ricordo che i compagni mi prendevano in giro, venivo lasciata in disparte. Anche crescendo ci sono state delle difficoltà. I ragazzi con cui stavo si spaventavano per ciò che avevo e non volevano assumersi la responsabilità di stare con me perché potevo stare male. Chi ne soffre spesso non lo dice, è una forma di stigma. Ma gli ostacoli vanno superati

ha detto la cassanese.

Per la donna è importante che si sappia come agire e interagire con gli epilettici.

Molti ad esempio pensano che vada messo qualcosa in bocca per evitare che ci si morda la lingua, ma non è vero. Uno dei rischi maggiori è la caduta. Bisogna mettere la persona sul lato sinistro con qualcosa di morbido sotto la testa, che va ruotata di lato per favorire la fuoriuscita di saliva e permettere una respirazione normale, e poi fare domande semplici per capire se il caso di chiamare o meno l’ambulanza

ha sottolineato Beretta.

La collaborazione con Lice

La cassanese sta collaborando con la Lice ed è stata nominata referente delle zone Adda e Martesana.

Mi piacerebbe che anche nelle scuole venisse spiegato come fare un primo intervento. Per questo ho scritto alla Croce dell’Adda, che già organizza incontri sul primo soccorso nei plessi, chiedendo di introdurre anche questa tematica e inoltre di preveder un corso rivolto alla cittadinanza per sapere come intervenire prontamente nel caso in cui si trovassero di fronte a una persona affetta da crisi epilettiche. Faccio ciò perché le persone non vadano nel panico e per far superare lo stigma, perché bisogna parlarne e farlo con più voci per insegnare che non bisogna sottovalutare chi soffre di questa patologia, che molte volte viene considerato inferiore rispetto alle reali capacità

ha spiegato.

C’è poi l’appello per avere una panchina viola in città:

A oggi sono già 31 quelle inaugurate in tutta Italia. Vorrei che l’Amministrazione accettasse di averla nuova o di ridipingere una esistente, come previsto dal progetto “Metti in panchina l’epilessia”, in luoghi molto frequentati. Le spese sostenute (documentate da fattura) saranno rimborsate dalla Fondazione che si occuperà anche della produzione e spedizione della targa ufficiale. Sarei davvero contenta se potessimo inaugurarla l’anno prossimo. Per informazioni potete scrivermi una e-mail all’indirizzo mo10be74@yahoo.com. Un sentito ringraziamento di vero cuore a quanti vorranno intervenire e fare la propria parte, perché sono  sicura che l’unione fa la forza e più siamo maggiore energia positiva possiamo dare significativamente insieme

ha concluso la donna.

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