La prima pietra d’inciampo a Vignate per Francesco Gervasoni
Le celebrazioni del Giorno della Memoria si chiudono con un gesto che rimarrà “incastonato” tra le strade del paese
Sabato 1 febbraio, di fronte alla casa dove abitava in via V. Veneto a Vignate, è stata posta una pietra d’inciampo in memoria di Francesco Gervasoni, deportato e ucciso nel lager di Kahla durante la Seconda Guerra Mondiale.
Francesco Gervasoni lavorava alla fabbrica Pirelli Bicocca di Milano e fu arrestato a seguito dello sciopero del 23 novembre 1944. Insieme a lui anche gli altri operai, tra cui l’amico di Melzo Domenico Virginio Dossi, furono deportati nei campi di lavoro tedeschi.
L’importanza della Memoria
La cerimonia di oggi è stata possibile grazie anche alla collaborazione dell’Aned (Associazione nazionale ex deportati) e del Lions club di Cassina de’ Pecchi e Vignate. La presidente Maria Cristina Iovinello ha così riassunto le ragioni di questo impegno:
Noi Lions ci siamo fatti promotori di questa iniziativa per rendere memoria e onore a quest’uomo che, come migliaia di altre persone, si è trovato a dover seguire un tragico destino. È importante non dimenticare questi fatti; noi oggi poseremo questa pietra davanti alla sua casa a ricordo e a memoria per le future generazioni affinché tutti abbiano bene a mente quello che è stato. Ci ripromettiamo di non commettere gli stessi errori nella speranza di un’umanità migliore.
Anche il sindaco Diego Boscaro ha sottolineato lo sforzo di Vignate per il ricordo del passato e la costruzione di pace:
Momento storico per Vignate perché è la prima pietra d’inciampo che installiamo sul nostro territorio. Dimostra l’impegno della cittadinanza nel fare qualcosa per qualcuno che merita di essere ricordato. Il giorno della Memoria è un giorno importante per tutti noi perché dobbiamo ricordare che cosa è successo a quel tempo affinché quelle cose che sono accadute non accadano più. Anche se i tempi di oggi mostrano guerre e situazioni che sono al limite del sopportabile, dobbiamo riuscire a superare con il nostro attivismo, la nostra presenza e il nostro ricordo queste situazioni. Vignate ripudia la guerra e fa in modo che la pace, la civile convivenza e la comunicazione tra i popoli, anche di diverse etnie e culture, sia fondamentale per cercare una soluzione.
La pietra d’inciampo è stata poi posata dalla nuora di Francesco, Pinuccia Curti. Ha chiuso la cerimonia il parroco don Alessio Colombo con la benedizione.