La Giunta concede l'Area feste per la preghiera dei musulmani, ma costa 1.000 euro al giorno
Dopo la chiusura della sede per abusi edilizi, la comunità islamica di Pioltello sta cercando un luogo per la preghiera comunitaria. Un compito più difficile del previsto

La libertà di preghiera e la multiculturalità è garantita, ma ha un costo. E a Pioltello è salato. La Giunta comunale ha deliberato la possibilità per la comunità islamica di utilizzare per la preghiera del venerdì l'Area feste pagando il canone di occupazione del suolo: 0,42 euro al metro quadrato che, vista l'estensione, significa oltre mille euro... al giorno.
Un luogo di preghiera per i musulmani
Da quando gli abusi edilizi riscontrati nella sede di via Cimarosa dell’associazione El Huda hanno portato all’interdizione all’utilizzo della struttura, i referenti del sodalizio sono alla ricerca di un luogo dove poter effettuare la preghiera comunitaria del venerdì. Da oltre un mese a questa parte, infatti, sono riusciti a farla una sola volta grazie alla disponibilità del parroco don Giacomo Roncari, che ha messo a loro disposizione il campo da calcio dell’oratorio Maria Regina. Una situazione chiaramente provvisoria, visto che gli spazi vengono utilizzati dalle società sportive.
La proposta dell'Area feste
Dopo essersi confrontati con la Giunta, è stato loro consigliato di fare richiesta di occupazione di suolo pubblico per accedere all’Area feste lungo la Pobbiano-Cavenago, alle spalle del Municipio. Si tratta di uno spazio ampio, delimitato, con il parcheggio, già utilizzato da El Huda per le celebrazioni comunitarie come la fine Ramadan e la Festa del Sacrificio. Così, il 28 aprile l’associazione ha protocollato la richiesta per utilizzarla per i quattro venerdì di maggio con la delibera di Giunta del 5 maggio che "autorizza l’utilizzo per la preghiera comunitaria".
Prima la burocrazia, poi il costo
A complicare il tutto ci si è messa la burocrazia che, tra richieste, permessi e cavilli, ha fatto sì che il nullaosta definitivo sia arrivato soltanto giovedì. Con una scoperta che ha lasciato di stucco i membri dell’associazione culturale islamica: per utilizzare l’area, il Comune ha chiesto la tassa di occupazione del suolo pubblico, quantificata in 0,42 euro al metro quadrato, per un complessivo di oltre mille euro a giornata.
Una cifra monstre se si considera che lo spazio è scarsamente utilizzato per 12 mesi l’anno, non viene richiesto il consumo di acqua o corrente (se non per l’installazione di un microfono e delle casse) e soprattutto è stato proposto dalla stessa Amministrazione che ha demandato i tecnici di provvedere alle pratiche del caso.
Il messaggio politico è chiaro: ci vogliono mettere i bastoni tra le ruote e battere cassa - ha commentato amareggiato il presidente di El Huda Mohamed Danova - Sino a oggi abbiamo utilizzato l’area senza dover pagare e inoltre la cifra ci sembra davvero importante per due ore di preghiera.
Oltre il danno, poi, la beffa: è stata infatti negata la richiesta di utilizzo della stessa Area feste in occasione della celebrazione della Festa del Sacrificio, che si terrà il 6 giugno, "in quanto è stato raggiunto il limite massimo delle assegnazioni dello spazio". Questa la risposta che ha ricevuto Danova dal Comando di Polizia Locale competente in materia. In attesa che l'Amministrazione si esprima sulla vicenda, El Huda ha già pagato per non correre il rischio di saltare un altro venerdì.