Diario

La dislessia raccontata in un libro da una giovane di Gessate

In “Come la Fenice” la studentessa racconta la sua esperienza personale con il disturbo dell’apprendimento

La dislessia raccontata in un libro da una giovane di Gessate
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La convivenza con la dislessia della studentessa di Gessate è stata trasformata in un diario personale per lanciare un segnale di speranza.

Una vita cambiata

Benedetta Pellicani, sedicenne di Gessate, ha scritto un libro intitolato “Come la Fenice” attraverso il quale racconta la sua esperienza personale con il disturbo dell’apprendimento.

La ragazza aveva undici anni quando le è stata diagnosticata per la prima volta la dislessia, evento che inizialmente aveva scombussolato il suo quotidiano, come lei stessa ha ammesso:

Scoprire di soffrire di questo disturbo è stato per me un trauma anche se, con la crescita, la situazione è andata migliorando.

La forza di volontà e i progetti futuri

Nonostante tutto, Benedetta non si è mai abbattuta e oggi frequenta il liceo e pratica con passione karate, sport che la porterà a sostenere l’esame per il conseguimento della cintura nera il prossimo anno.

In qualche modo gli ostacoli che incontro nel contesto sportivo, e che passo dopo passo riesco a superare, sono in un certo senso gli stessi con cui mi interfaccio nello studio

ha raccontato l'adolescente.

Benedetta ha già le idee chiare per quanto riguarda il suo futuro. L’autrice del libro desidererebbe studiare psicologia e poi frequentare l’Accademia aeronautica per guadagnare il brevetto di pilota di aerei ed elicotteri.

Il libro “Come la Fenice”

L’ispirazione per l’opera è nata durante una notte insonne e nel libro vengono affrontati tutti gli impedimenti legati alla dislessia inclusi i rapporti con i professori e le complicazioni riscontrate nello studio, basandosi sulla sua esperienza personale.
Il testo è composto da capitoli brevi e scorrevoli ideati proprio per coloro che soffrono di dislessia ed inoltre è presente una versione “audio” incisa dalla ragazza.

La Fenice

Il simbolo, in cui si rispecchia, è la Fenice che risorge dalle ceneri e che rappresenta la rinascita, la resilienza e la capacità di ricominciare dopo cadute e fallimenti.

Così la gessatese in merito alle lacrime della creatura mitologica:

Si narra che abbiano proprietà curative. Queste lacrime, a mio parere, ognuno di noi le tiene dentro di sé: sono quelle lacrime che, una volta spese, ci rendono leggeri, liberi e ci fanno ridere. Il messaggio che voglio lanciare a tutti coloro che soffrono di questo disturbo è di speranza: non arrendetevi e non demoralizzatevi di fronte alle difficoltà, ma combattete.

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