Una decisione difficile, ma obbligata

La "blue tongue" sfratta il bue dalla piazza di Inzago

Per la prima volta in oltre duecento anni non ci saranno bovini alla Fiera del bestiame

La "blue tongue" sfratta il bue dalla piazza di Inzago
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Svolta epocale per la Fiera del bestiame di Inzago: a causa di un virus, nessun ruminante potrà essere portato in piazza Maggiore. Neanche il famoso bue del gioco "Indovina il peso".

Solo equini alla Fiera del bestiame

Niente buoi, vitelli, capre o pecore, ma solamente equini. Colpa della sindrome della "blue tongue", una malattia che sta falcidiando bovini e ovini.

E’ la prima volta che succede nella bicentenaria storia della Fiera del bestiame che si tiene come da tradizione il terzo lunedì di ottobre. Una decisione sofferta quella presa dal Comitato di coordinamento Sagra e fiera, ma necessaria.

Anche il bue, abituale protagonista del gioco "Indovina il peso", non potrà arrivare in piazza.

Gli inzaghesi che hanno sentito la voce girare hanno già storto il naso. La notizia che, a causa della "blue tongue", la Fiera del bestiame del lunedì sarà ridimensionata ha scosso quanti sono abituati a vedere da decenni gli animali esposti in piazza Maggiore.

Quest’anno, però, ci saranno solamente equini, cioè cavalli, pony e asini. Di conseguenza, salterà anche il suono dei campanacci che risuonano lungo via Marchesi per consentire ai capi di raggiungere il tendone con la paglia al termine della transumanza.

Focolai in Lombardia, le indicazioni della Regione

Anche in Lombardia ci sono focolai di “blue tongue” (febbre catarrale molto pericolosa per gli ovicaprini, che colpisce anche i bovini), motivo per cui Regione Lombardia ha emesso delle disposizioni, ovvero di “non consentire mostre, esposizioni, fiere e mercati di animali delle specie sensibili a Bt nelle provincie interessate da focolai confermati e in quelle comprese nelle zone infette.

Tra le province interessate c’è anche quella di Milano e le misure di contrasto comprendono la limitazione delle movimentazioni negli allevamenti di specie recettive in un raggio di 20 chilometri dai focolai in uscita dagli allevamenti ovicaprini e bovini, ricadenti in area di circolazione attiva del virus, verso allevamenti siti al di fuori di tale zona.

Il servizio completo nell'edizione della Gazzetta dell'Adda in edicola e nell'edizione sfogliabile online per smartphone, tablet e Pc da sabato 21 settembre 2024.

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