Oggi pomeriggio, sabato 13 dicembre 2025, a Cernusco sul Naviglio si sta svolgendo il tradizionale presepe vivente dell’Aurora Bachelet.
Il kolossal del Presepe vivente
L’Istituto “L’Aurora” conferma la tradizione del presepe vivente, partito alle 15 dall’oratorio Beato Don Carlo Gnocchi di via Marcelline.
La rappresentazione, con scene e canti, si sta snodando lungo le vie della città. L’evento si propone come un momento comunitario che coinvolge studenti, docenti, famiglie e volontari.
L’intento degli organizzatori è richiamare l’attenzione sul significato originario del Natale, vista come la memoria di un evento storico. Viene inoltre sottolineato il valore dell’esperienza vissuta negli anni passati, dove la collaborazione tra generazioni ha costituito un aspetto centrale.
In un contesto sociale spesso segnato da divisioni, il presepe vivente viene presentato come un gesto che invita a superare l’indifferenza. L’iniziativa si collega idealmente agli appelli alla pace, suggerendo che percorsi comuni possano partire da esperienze concrete di incontro e condivisione.
Come sempre, l’evento coinvolge centinaia di figuranti, tra studenti, genitori, docenti e volontari. Ma il numero delle persone impegnate si allarga anche a coloro che si sono occupati dei costumi, delle luci, del coro, delle musiche e degli aspetti organizzativi. E’, insomma, un vero kolossal.
Il primo quadro con la partenza da Nazareth è stato rappresentato nel cortile dell’oratorio. Il secondo, con i Magi da Erode, al Parco Trabattoni. Terza tappa ai giardini della biblioteca, dove ci saranno i pastori avvisati dagli angeli della buona novella. L’ultima stazione sarà sul sagrato della chiesa di Santa Maria Assunta con la Natività.
Per chi ha partecipato alle scorse edizioni il miracolo è stato reale, si è incarnato nei volti e nei gesti dei ragazzi, dei docenti, dei genitori e di tutti coloro che hanno dedicato il proprio tempo per la realizzazione della rappresentazione. Un gesto significativo, soprattutto nel tempo che stiamo vivendo pieno di divisione e violenza proprio perché è un avvenimento che buca l’indifferenza quotidiana della gente. Questo è stato (ed è) il “vivente del presepe”: l’unione di adulti, bambini e ragazzi che hanno camminato e cantato insieme verso il significato della propria vita che si fa carne
ha spiegato Riccardo Gallicchio insegnante dell’Aurora.
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