Campagna solidale

In cattedra salgono i volontari dell'Aido

I volontari incontrano gli studenti delle superiori di Monza e Brianza per spiegare il grande valore della donazione

In cattedra salgono i volontari dell'Aido
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Lezioni speciali: non di storia, matematica, italiano o tecnologia, ma sulla possibilità di compiere (consapevolmente) un grande gesto d'amore come la donazione degli organi. Sono quelle che vedono protagonisti i volontari dell'Aido

Le lezioni dell'Aido

Continuano gli incontri (l'ultimo in ordine temporale con i ragazzi del Cfp Clerici di Brugherio) degli studenti delle scuole di Monza e Brianza con i volontari della sezione provinciale dell'Aido per informarli della possibilità di donare i propri organi, tessuti e cellule dopo la propria morte in maniera da permettere trapianti ed innesti agli ammalati che ne sono in lista d'attesa.
Infatti la terapia del trapianto è necessaria e risolutiva, ed in molti casi anche salvavita, fortunatamente da molti anni, per certe malattie che affliggono i nostri organi: insufficienza cardiaca, cirrosi epatica, insufficienza renale, tanto per citarne qualcuna.
Ma per poter fare trapianti ed innesti bisogna che siano disponibili gli organi ed i tessuti, altrimenti non si possono fare: ed ecco che qui entra in ballo la generosità e l'altruismo di chi accetta di donare, dopo la loro morte, gli organi ed i tessuti a degli ammalati che sono per loro dei perfetti sconosciuti.
La bellezza del gesto non è solamente caritativa, ma anche un atto di solidarietà, sensibilità sociale e cittadinanza attiva. a dimostrazione di ciò vi sono dai 3.500 ai 4.000 trapiantati all'anno, ammalati che guariscono della loro malattia e che possono ritornare ad una vita attiva e soddisfacente.
Lo stesso dicasi per i tessuti: cornee, valvole mitraliche, pelle, osso, eccetera per un totale di mediamente 18.000 innesti all'anno, mentre per le cellule staminali, usate per guarire da alcune forme di leucemie si tratta di circa 900 innesti annui. Innesti che alcune volte sono anche salvavita, ma che sicuramente guariscono sempre e migliorano la qualità della vita.
Peccato però che, a fronte di una necessità di trapianti dei vari organi di 8.000-9.000 all'anno il numero dei donatori multiorgano non riesce ad azzerare le liste d'attesa; ci vorrebbero più donatori e più prelievi di organi da parte degli ospedali in grado di effettuarli.

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