Assemblea pubblica

Impianto sperimentale di recupero di polveri e ceneri, preoccupazione anche a Trezzo sull'Adda

La struttura deve sorgere a Busnago dove ieri sera, giovedì 20 marzo, si è tenuto un incontro molto partecipato

Impianto sperimentale di recupero di polveri e ceneri, preoccupazione anche a Trezzo sull'Adda
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"No al laboratorio sperimentale di smaltimento di rifiuti speciali". Ieri sera, giovedì 20 marzo 2025 al Centro civico di Busnago, si è tenuta un’assemblea pubblica che ha visto la partecipazione di numerosi cittadini. L'impianto preoccupa anche i Comuni vicini tra cui Trezzo sull'Adda.

L’incontro ha avuto come tema principale la proposta, pervenuta della società benefit "Resilco Srl", di insediamento di un laboratorio sperimentale per il trattamento dei rifiuti speciali sul territorio comunale. Un impianto che dovrebbe sorgere in un capannone di circa 200 metri quadrati e che sarebbe dedicato alla sperimentazione di un nuovo processo per il trattamento di materiali di scarto, come scorie e ceneri, al fine di recuperarle e riutilizzarle in altri settori, in primis quello dell’edilizia.

La zona indicata dalla società non è adatta per ospitare attività di questo tipo - ha ribadito il sindaco di Busnago Danilo Quadri durante l’assemblea - E’ a ridosso di un Centro commerciale (Il Globo), abitazioni, una Rsa e altre strutture pubbliche. Anche se il progetto è descritto come sperimentale, i rischi per la salute e l’ambiente sono reali.

Il laboratorio e le preoccupazioni

Il laboratorio dovrebbe trattare polveri e ceneri provenienti da acciaierie, con un processo che prevede l’uso di sostanze chimiche come soda caustica e solfato ferroso, oltre all’anidride carbonica, per trasformare questi materiali in fanghi che, una volta essiccati, verrebbero utilizzati come riempitivi per il calcestruzzo. Sebbene le emissioni previste siano considerate basse, Quadri ha espresso dubbi sulla sicurezza del processo:

Anche se le emissioni previste sono minime, non possiamo sapere cosa succederà una volta finita la fase sperimentale. Non abbiamo ancora tutte le informazioni necessarie per sentirci tranquilli".

In particolare il sindaco ha sollevato preoccupazioni sul fatto che le quantità di rifiuti trattati potrebbe non essere conforme a quanto dichiarato in seguito alla fase sperimentale, il che potrebbe portare a rischi sconosciuti, come emissioni superiori e la gestione di scarti potenzialmente più pericolosi.

Per gli approfondimenti c'è l'articolo di Prima Monza.it

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