Evento

Il Venerdì Santo di Pioltello con la 58esima edizione di Lu Signuri di li fasci

Appuntamento venerdì alle 20.30 presso il Santuario della Beata Vergine Assunta di Seggiano

Il Venerdì Santo di Pioltello con la 58esima edizione di Lu Signuri di li fasci
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Una tradizione che è stata esportata da Pietraperzia, in Sicilia, arrivando a Pioltello insieme ai meridionali che si erano trasferiti al Nord in cerca di lavoro. Un segno di devozione e di attaccamento alle proprie radici. Anche quest'anno il Venerdì Santo di Seggiano sarà all'insegna della cerimonia de Lu Signuri di li fasci.

l'85esima edizione de Lu Signuri di li fasci

Appuntamento venerdì 18 aprile  alle 20.30 presso il Santuario di Seggiano per il tradizionale appuntamento del Venerdì Santo. Torna per la sua 58esima edizione la processione sacra de Lu Signuri di li fasci, la commemorazione della giornata di passione e di morte di Nostro Signore. Il corteo con i sacri simboli attraverserà le vie del quartiere accompagnato dalla banda musicale di Sant’Andrea e dal Corpo musicale di Opera.

La storia de Lu Signuri de li fasci

Era il Venerdì Santo del 1967 quando per la prima volta questa festa fu celebrata a Pioltello. Un "dono" arrivato insieme alle centinaia di migranti in cerca di lavoro provenienti dalla Sicilia, più precisamente da Pietraperzia, coloro che hanno contribuito a trasformare Seggiano da borgo rurale nella tipica città della periferia milanese.

Lontani da casa, i migranti siciliani hanno voluto riproporre la loro festa trovando terreno fertile nel parroco seggianese dei tempi  padre Gianni Guzzetti.  Ovviamente la festa originale è molto più importante vista la tradizione che si porta alle spalle, ma di anno in anno i pietrini hanno aumentato il numero delle fasce, hanno  alzato il Crocifisso e realizzato le statue che accompagnano la processione

Il cerimoniale

Tutto ha inizio la Domenica delle Palme. La statua del Cristo in croce, l’urna con il corpo di Cristo e la statua della Madonna Addolorata vengono tolte dalle loro nicchie, ripulite e esposte nel corridoio centrale del santuario di Seggiano, dove rimangono a disposizione dei fedeli in preghiera sino al Venerdì Santo.

Quando, intorno alle 16, le donne si radunano e creano le composizioni floreali che addobbano le statue. Quindi alle 19.30 comincia il flusso di persone che vengono a legare le proprie fasce ai piedi del Crocifisso: i proprietari vengono censiti e i drappi posizionati. Quindi alle 20.30 parte la Via Crucis che attraversa tutto il quartiere di Seggiano.

I simboli

Sono circa una trentina le fasce di seta (o di lino) che vengono attaccate ai piedi del Crocifisso. Ognuna di esse misura 18 metri in lunghezza e 30 centimetri in larghezza. I drappi vengono piegati a metà e poi fissati a un’altezza convenuta di 6 metri e 33 palmi, tanti quanti gli anni di Cristo.

Ogni fascia, anticamente, rappresentava un voto, una preghiera che la famiglia faceva per ottenere delle grazie particolari (il ritorno di un figlio dalla guerra, la guarigione da una malattia, etc...). Le più vecchie risalgono addirittura agli inizi del 1900 e sono eredità che vengono tramandate di generazione in generazione.

Tra gli altri simboli tipici della cerimonia, ci sono le "misurine": si tratta di nastri di tessuto rosso che vengono legati al braccio durante la processione. Anche in questo caso la misura è canonica: la lunghezza del corpo della statua di Gesù.

Infine c’è il Mondo, un globo colorato posto proprio sotto i piedi del Signore, appena sopra il cerchio di legno cui si legano le fasce bianche. E tra queste una sola è rossa, quella regalata dal parroco don Felice in occasione dei 25 anni della cerimonia. Durante la processione, inoltre, vengono distribuite ai fedeli delle fiaccole che accompagnano il percorso della via Crucis.

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