Il soccorritore di Lampedusa: il racconto di Vito Fiorino a Melzo
Continua la rassegna dei venerdì di Quaresima a Melzo in prepositurale, il secondo appuntamento "Per non dimenticare di essere umani"
Una notte è bastata per cambiargli la vita. Ma forse è stato lui a cambiare il destino di chi è riuscito a salvare. Ieri, venerdì 8 marzo 2024, Vito Fiorino è stato il protagonista del secondo incontro di Quaresima organizzato dalla Comunità Pastorale di San Francesco a Melzo.
La notte del naufragio di Lampedusa
Quella notte del 3 ottobre 2013 io e degli amici siamo rimasti a dormire in barca, cosa che non eravamo soliti fare. All'alba, uno di noi ha sentito del vociare: erano migranti che stavano chiedendo aiuto. Continuavo a portare persone a bordo, non mi sono reso conto di quanti ne potevo accogliere di fronte a quelle braccia aperte in cerca di un appiglio. A un certo punto mi sono dovuto fermare perché la barca non reggeva più. Ne abbiamo salvati 47, 46 uomini e una donna. Da quel giorno ho chiuso con il mare. Ho venduto la Gamal, la mia barca, perché trovavo mille scuse pur di non partire al largo. Adesso è il mare che mi guarda e sembra contento di vedermi.
Ha raccontato Vito Fiorino nella sua testimonianza.
Venerdì prossimo, 15 marzo, il terzo appuntamento con Monsignor Vincenzo Paglia, Presidente della Pontificia Accademia per la vita.