L’annuncio del cambio al timone della Chiesa cittadina è arrivato a giugno e già da qualche settimana don Mauro Magugliani ha lasciato il posto al suo successore, don Renato Fantoni. Ma domenica 28 settembre 2025 l’ex prevosto si è congedato ufficialmente con la Messa di saluto a cui hanno partecipato molti fedeli.
Nove anni molto intensi
Don Mauro è stato parroco di Melzo dal 2016 e sotto la sua guida si sono alternati diversi preti nelle varie parrocchie. In questi anni la comunità cittadina ha vissuto la gioia di ben due ordinazioni sacerdotali: quella di Matteo Biancardi nel 2023 e di Luca Vignali nel 2025.
Allo stesso tempo però il sacerdote ha dovuto guidare le sue “pecorelle” nelle acque agitate della pandemia del Covid-19 con la chiusura di chiese e oratori durante il lockdown. Inoltre in questo periodo storico di rinnovamento in seno alla Chiesa anche la comunità melzese ha dovuto affrontare cambiamenti e piccole rivoluzioni (prima fra tutte la riorganizzazione degli oratori) e a don Mauro è inevitabilmente toccato il delicato compito di mediare il dialogo e conciliare opinioni opposte.
Il commiato dell’ex prevosto
Lo stesso don Mauro ha ricordato gli ultimi anni a Melzo durante l’omelia:
Oggi la Parola, soprattutto quella evangelica, ha messo al centro della nostra attenzione la gratuità. Mi consola molto questa parola mentre mi congedo da questa comunità perché devo ammettere che non ho fatto un granché. A riguardo invece mi vengono in mente i profeti che nella Bibbia si lamentano con Dio perché il loro annuncio non ha avuto risultati né risvolti. Ma proprio quando al profeta sembra di aver lavorato invano il Signore rinnova sempre la sua fiducia e lo rimette al suo posto, che è quello dell’annunciatore. Ecco che allora ho considerato che anch’io una cosa l’ho fatta, forse la più importante: sono stato un prete.
Continuando la predica ha ammesso le difficoltà incontrate ma affrontate sempre cercando di far prevalere il bene comune.
Tutto il resto è importante ma viene comunque dopo e deve derivare soltanto da lì, comprese le decisioni ingrate che solo il parroco alla fine deve prendere e che sono senz’altro opinabili, ma comunque dettate dal bene per la comunità e da nessun altro interesse. E così pure formare i laici, estinguere i debiti, unificare gli oratori, rilanciare la Caritas, riqualificare gli ambienti, tentare di essere parroco di tutti. Soprattutto avere a cuore l’unità della comunità. È soltanto nel tentativo di realizzare questo che a volte ho dovuto prendere posizione, mentre altre volte ho preferito tacere e magari subire qualche umiliazione o fraintendimento o critica. Perché è difficile lavare i piedi senza che venga il mal di schiena; e a volte verrebbe voglia di alzarsi, gettare via l’asciugamano e sbattere la porta.
Infine ha ringraziato tutti coloro che gli sono stati vicino e hanno servito la comunità, donando il loro aiuto silenzioso ma indispensabile.
Da ultimo non posso fare a meno di pensare e ringraziare i tanti buoni e generosi che dietro le quinte hanno collaborato per il bene di questa comunità e di noi sacerdoti. Essi sono le persone più preziose che sanno mettersi a fianco per sostenere, sollecitare, correggere, incoraggiare, proporre, consigliare impegnandosi però in prima persona e spesso rimettendoci del proprio e soprattutto amando la comunità e servendola senza interessi propri.
Il saluto del sindaco
Al termine della Messa il sindaco Antonio Fusè ha ringraziato e salutato don Mauro ricordando la proficua collaborazione tra autorità religiosa e civile:
Un saluto cordiale, riconoscenti per il cammino condiviso in questi anni. Il suo servizio pastorale svolto per ben nove anni nella nostra comunità ha accompagnato tanti momenti della vita cittadina, dalle celebrazioni religiose agli eventi civili, dai momenti di festa a quelli di difficoltà in cui la sua presenza ha rappresentato per molti un preciso riferimento. Ricordo con commozione i momenti difficili del Covid che ci hanno visti ognuno nel proprio ruolo ma insieme nel condividere momenti dolorosi e critici che hanno colpito famiglie anche nel nostro comune. Anche nella collaborazione fra parrocchia e istituzioni civili abbiamo potuto sperimentare un dialogo franco e rispettoso orientato al bene comune e al sostegno delle persone più deboli. Sappiamo che il suo trasferimento rientra nel naturale avvicendamento previsto dalla prassi della vita diocesana ma non per questo il distacco è meno sentito. Ogni cambiamento porta con sé emozioni diverse e oggi è anche il momento per dire grazie per quanto ha fatto con stile sobrio e con attenzione in situazioni particolari anche nascoste e non percepibili agli occhi di tutti. Nel salutarla le auguro un percorso sereno e ricco di soddisfazioni nella nuova realtà che la accoglierà, siamo certi che saprà farsi strumento di vicinanza e di speranza. A nome di tutta la comunità quindi grazie e buon cammino.
Galleria fotografica a cura di Marco Bottani
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