Dopo il crollo di parte del palazzo ex Impregilo Magneti Marelli e la messa in sicurezza del tratto di viale Marelli interessato dal cedimento, il dibattito politico a Sesto San Giovanni non si ferma.
Crollo del palazzo ex Impregilo: il day after
Nell’immediato, il sindaco Roberto Di Stefano aveva voluto trasmettere un messaggio rassicurante. L’episodio, avvenuto durante i lavori di riqualificazione dello stabile, di cui è in corso la demolizione per lasciare il posto a un futuro studentato, “non ha comportato rischi per la stabilità delle strutture circostanti”.
Le rassicurazioni e la messa in sicurezza
Una passante è rimasta lievemente ferita ed è stata immediatamente soccorsa e trasportata in ospedale in codice verde: “Le sue condizioni non destano preoccupazione”, ha aggiunto il primo cittadino.
La zona interessata dal cedimento parziale è stata messa in sicurezza e la parte danneggiata demolita. L’Ufficio tecnico comunale ha predisposto un’ordinanza per le verifiche statiche della restante parte dell’immobile, al fine di confermare la permanenza della staticità e sicurezza dell’edificio ancora da demolire.
Parallelamente, a seguire da vicino la vicenda è stato anche l’assessore all’Urbanistica Antonio Lamiranda. Ieri, domenica 26 ottobre 2025, però, non ha nascosto l’amarezza nell’accertare il passaggio di alcuni pedoni nei pressi del cantiere, incuranti della presenza delle barriere di sicurezza che delimitano la zona che dovrebbe essere off limits.
“Quanto accaduto è di una gravità inaudita”
Intanto non cessano gli attacchi all’Amministrazione comunale. Tra questi, quello di Paolo Vino, segretario politico dei Giovani Sestesi, tra i primi ad accorrere sul posto dopo l’incidente di venerdì 24 ottobre.
“Il crollo è di una gravità inaudita e solo per un caso fortuito non ha provocato vittime – ha sottolineato Vino – Stiamo parlando di viale Marelli, un’arteria principale che porta nel centro città e che rappresenta la porta dell’entrata est di Sesto San Giovanni. Un crollo di questa entità non può e non deve accadere. Significa che qualcosa nei controlli, nella prevenzione e nella gestione non ha funzionato, con un’area di demolizione priva di una recinzione totale, con sotto un passaggio pedonale lasciato aperto. Le tecnologie e le norme di sicurezza oggi sono avanzate, precise, millimetriche: un cedimento strutturale di tale portata non è un incidente, ma un fallimento del sistema”.
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