A fine 2023

Il presidente Mattarella cita PizzAut nel discorso di fine anno come esempio positivo

Il capo dello Stato ha ricordato gli incontri che ha avuto con i ragazzi autistici del ristorante di Cassina de' Pecchi

Il presidente Mattarella cita PizzAut nel discorso di fine anno come esempio positivo
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Un passaggio del messaggio di fine anno del presidente della Repubblica Sergio Mattarella è stato dedicato a loro, i ragazzi di PizzAut, il ristorante di Cassina de' Pecchi condotto da persone autistiche.

Un'amicizia tra Mattarella e PizzAut

Quella tra Mattarella e PizzAut è un'amicizia che si è accesa il 2 aprile 2023, quando è stato inaugurato il secondo ristorante, quello di Monza. E già da quella visita si era capito che il presidente della Repubblica era rimasto particolarmente colpito dall'esperienza innovativa fondata sulle rive del Naviglio volta a garantire un futuro lavorativo ai giovani nello spettro autistico.

Successivamente infatti, a settembre, quando i ragazzi del ristorante cassinese erano stati chiamati a servire pasti al tradizionale Meeting di Comunione e liberazione di Rimini, Mattarella intervenuto all'evento, non aveva mancato di andare a trovarli.

Un esempio di valori della Costituzione applicati

Così c'era sentore che l'esperienza fondata da Nico Acampora potesse trovare uno spazio nel consueto messaggio di fine anno del capo dello Stato. Ma poi sentire pronunciare davvero a tutti gli italiani il nome di PizzAut ha fatto un grandissimo effetto.

Mattarella nel suo discorso ha parlato di tale realtà in chiusura, quando ha citato gli esempi concreti dei diritti che la Costituzione vuole tutelare:

L'unità della Repubblica è un modo di essere. Di intendere la comunità nazionale. Uno stato d’animo; un atteggiamento che accomuna; perché si riconosce nei valori fondanti della nostra civiltà: solidarietà, libertà, uguaglianza, giustizia, pace.

I valori che la Costituzione pone a base della nostra convivenza. E che appartengono all’identità stessa dell’Italia.

Questi valori – nel corso dell’anno che si conclude - li ho visti testimoniati da tanti nostri concittadini.

  • Li ho incontrati nella composta pietà della gente di Cutro.
  • Li ho riconosciuti nella operosa solidarietà dei ragazzi di tutta Italia che, sui luoghi devastati dall’alluvione, spalavano il fango; e cantavano ‘Romagna mia’.
  • Li ho letti negli occhi e nei sorrisi, dei ragazzi con autismo che lavorano con entusiasmo a PizzaAut. Promossa da un gruppo di sognatori. Che cambiano la realtà.
  • O di quelli che lo fanno a Casal di Principe. Laddove i beni confiscati alla Camorra sono diventati strumenti di riscatto civile, di impresa sociale, di diffusione della cultura. Tenendo viva la lezione di legalità di don Diana.
  • Nel radunarsi spontaneo di tante ragazze, dopo i terribili episodi di brutalità sulle donne. Con l’intento di dire basta alla violenza. E di ribellarsi a una mentalità di sopraffazione.
  • Li vedo nell’impegno e nella determinazione di donne e uomini in divisa. Che operano per la nostra sicurezza. In Italia, e all’estero.
  • Nella passione civile di persone che, lontano dai riflettori della notorietà, lavorano per dare speranza e dignità a chi è in carcere.
  • O di chi ha lasciato il proprio lavoro – come è avvenuto - per dedicarsi a bambini, ragazzi e mamme in gravi difficoltà.

A tutti loro esprimo la riconoscenza della Repubblica.

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