Lavori quasi ultimati

Il Parco Adda Nord ha adottato la variante al Ptc. La parola passa a Regione Lombardia

Adottata la variante dopo quasi sei anni di confronti: un nuovo strumento urbanistico a distanza di 22 anni dalla prima redazione.

Il Parco Adda Nord ha adottato la variante al Ptc. La parola passa a Regione Lombardia
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Con 22 voti a favore, uno contrario e due astenuti è stata approvata ieri, venerdì 25 febbraio, dalla Comunità del Parco, riunitasi in Villa Gina e da remoto, l'adozione della Variante Generale al Piano Territoriale di
Coordinamento (Ptc) del Parco Adda Nord.

Il Parco Adda Nord adotta la variante al Ptc

Un lungo processo iniziato nel 2016, poi interrotto e ripreso con vigore a partire dalla fine del 2019 con l'insediamento dell'attuale Consiglio di Gestione che ha immediatamente percepito l'esigenza di adeguare il Piano Territoriale di Coordinamento al nuovo quadro normativo di riferimento ma anche e soprattutto a un contesto socio-economico del territorio completamente mutato rispetto al 2000, l’anno di approvazione del PTC.

Nel 2020 e 2021,  nonostante la pandemia, l’iter è proseguito con la Valutazione Ambientale Strategica (VAS) e la Valutazione di Incidenza, passaggi paralleli fondamentali per arrivare all’adozione della Variante,
elencati e spiegati ai Sindaci nel corso della seduta di venerdì dal vice-presidente del Parco con delega al PTC Alessandro Chiodelli che nel suo intervento ha sottolineato più volte come sia stato basilare il contributo di tutti gli attori territoriali: l’efficacia del nuovo piano e il perseguimento degli obiettivi da esso definiti non può prescindere dalla condivisione di idee più ampia possibile dei soggetti pubblici, dei rappresentanti di categoria e delle associazioni.

Ora la palla passa in Regione

L’adozione da parte della Comunità del Parco è solo il primo step (comunque molto significativo e importante) del processo finale di approvazione della Variante Generale del PTC. Il provvedimento di adozione verrà pubblicato sul Bollettino Ufficiale della Regione (BURL) per 30 giorni. Chiunque abbia interesse potrà presentare osservazioni entro i successivi 60, che saranno discusse e votate singolarmente dalla Comunità del Parco. Successivamente la Giunta di Regione Lombardia verificherà il Piano controdedotto rispetto agli indirizzi regionali, agli atti di programmazione e pianificazione e alle disposizioni di legge in materia e lo approverà con propria deliberazione. La versione definitiva sarà nuovamente pubblicata sul BURL.

Gli obiettivi del piano

I principi fondativi di questa Variante sono la salvaguardia, la tutela attiva e la progettualità integrata.

- GARANTIRE LA DUREVOLEZZA DEI PATRIMONI DI NATURA E DEL CAPITALE SOCIALE
Introdurre e consolidare regole chiare per la salvaguardia del patrimonio naturalistico del Parco e della sua riconoscibilità sociale.

- VALORIZZARE LA COOPERAZIONE INTERCOMUNALE E IL PARTENARIATO
Agevolare procedimenti di progettualità cooperativa e concorrente e consolidare approcci fiduciari e solidi tra i soggetti interessati. Attitudine alla sovra-comunalità.

- CONNETTERE LE INFRASTRUTTURE VERDI
Il Parco Adda Nord non è in mezzo al nulla ma è vicino ad altre aree verdi, protette e non protette. Al fine di corrispondere al ruolo di connessione regionale, le reti (rete ecologica e rete verde) del Parco si agganciano al sistema degli spazi aperti e delle aree tutelate. Obiettivo di connettività.

- PROMUOVERE AZIONI DI RIGENERAZIONE
L'ente Parco deve assumere un ruolo di assoluto protagonista nella promozione di iniziative di rigenerazione dei luoghi e delle infrastrutture presenti nell’area attualmente in stato di dismissione e/o
sottoutilizzo e/o degrado.

- CONSOLIDARE E QUALIFICARE IL PRESIDIO AGRICOLO
Individuare le aree specificamente preposte all’esercizio dell’agricoltura determinando la giusta forma di tutela per le zone a maggior valore naturalistico, entro le quali le attività possono essere svolte con le
dovute cautele. Agricoltura sostenibile.

- MIGLIORARE LA FRUIZIONE TURISTICO-RICETTIVA
Cruciale il rapporto tra fruizione e protezione in un parco regionale, preso in considerazione nell’elaborazione del PTC. Ci si è concentrati sulla definizione di limiti e condizioni all’utilizzo intensivo dei luoghi del Parco, in relazione al loro grado di sensibilità, valore e vulnerabilità. Vengono individuati i luoghi, le attrezzature e gli itinerari che, per le loro caratteristiche di ‘resilienza’ e adeguatezza, possono essere ampiamente fruiti dagli utenti, senza procurare danno ai valori paesistico-ambientali.

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