I box interrati sono privati, mentre l’area attrezzata a piano strada sarebbe dovuta passare sotto la responsabilità del Comune. Tuttavia, a causa del mancato collaudo delle opere in superficie e di alcuni problemi strutturali mai risolti, la zona non è mai stata acquisita al patrimonio dell’ente ed è rimasta per tre decenni in una sorta di limbo fatto di erba alta, incuria, rifiuti, battaglie legali e proteste dei residenti del quartiere San Giuseppe.
Accordo sul parchetto rimasto nel limbo
Ora, a distanza di 30 anni dalla firma della convenzione del 1995, per il parchetto di via Olgettina 17 a Vimodrone, ai confini con Milano e Segrate a due passi dal San Raffaele e dal centro direzionale dell’Amsa, è giunto il momento di parlare (finalmente) di normalità.
Il Consiglio comunale, infatti, ha recentemente approvato il mancato interesse all’acquisizione dell’area da parte del Municipio. Un passaggio che permetterà ora di riavvolgere il nastro e ufficializzare una situazione di fatto già in essere: quel parchetto attrezzato era e rimarrà privato.
Non era mai stato preso in carico dal Comune
“Non era mai stato preso in carico dall’Amministrazione per alcuni problemi che l’operatore che ha realizzato i garage non ha mai risolto – ha spiegato l’assessore all’Urbanistica Andrea Citterio – Ora speriamo di risolvere definitivamente la situazione. Abbiamo finalmente sanato una ferita”.
Alle spalle anche una causa al Tar
Nell’ultimo anno e mezzo, tra Comune, proprietari dei box e amministratore di condominio si è instaurata un’interlocuzione bonaria, che si è lasciata alle spalle, come ricordato in aula dal primo cittadino Dario Veneroni, anche una causa al Tar. Nel 2019, con un’ordinanza sindacale, proprio Veneroni aveva intimato al complesso residenziale di intervenire nell’area sovrastante i box interrati, per ripristinarne il decoro: dalla posa di una recinzione, per evitare l’accesso al suo interno, alla pulizia, dalla disinfestazione alla derattizzazione del terreno.
I privati presentarono ricorso al Tar, con l’obiettivo di annullare l’ordinanza. Invano, perché di fatto quell’area, visto il mancato collaudo, non era mai diventata di proprietà pubblica. Quindi l’ordinanza, per ragioni igienico-sanitarie, era lecita. Nonostante avessero impugnato l’atto di intimazione, i proprietari dei box interrati avevano provveduto a fare ciò che era stato imposto loro dal Municipio. Comprese la copertura dei pozzetti di scarico delle acque meteoriche che erano rimasti aperti e l’installazione delle trappole contro il proliferare dei roditori.
“Che peccato però…”
Il capogruppo d’opposizione della Lega Valter Devetak, che nel 1995 era assessore, ha evidenziato il suo rammarico.
“Che tristezza – ha commentato – Per il quartiere quell’area poteva essere un utile punto di incontro e aggregazione”.
Verranno creati dei parcheggi?
Come ha spiegato il sindaco Dario Veneroni, ora la palla passerà ai privati.
“Abbiamo trovato una quadra – ha dichiarato in Consiglio – Saranno i proprietari a decidere cosa farne: se dei parcheggi, che in quella zona sono scarsi, o mantenere la zona a verde. Questo accordo è a costo zero per l’ente e ci permette di dire ‘basta’ ai rimpalli di responsabilità”.