Appello a regione

Il NurSind scende in piazza: la protesta degli infermieri sotto il Pirellone

"Ci state prelevando tutto, anche il sangue, noi non ce la facciamo più".

Il NurSind scende in piazza: la protesta degli infermieri sotto il Pirellone
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Lo avevano annunciato nei giorni scorsi e oggi, venerdì 28 gennaio, sono scesi in piazza con la tuta bianca che ogni giorno da due anni indossano nei reparti Covid, la mascherina che a fine turno lascia sul volto i segni indelebili della fatica. E poi attaccata al braccio una flebo. "Ci state prelevando tutto, anche il sangue, noi non ce la facciamo più. Ci state dissanguando":  è questo il messaggio che questa mattina hanno voluto comunicare gli infermieri del NurSind alle istituzioni.

Il NurSind scende in piazza: la protesta sotto il Pirellone

Uno sciopero nazionale con la mobilitazioni in numerose piazze di tutta Italia quello indetto dal maggiore sindacato delle professioni infermieristiche che in Lombardia conta oltre 7 mila iscritti. A Milano la protesta è stata organizzata sotto il Palazzo del Pirellone, per gridare alla Regione Lombardia quello che da oltre due anni – ma anche prima – il NurSind denuncia alle istituzioni: mancanza di personale, infermieri che nelle corsie lombarde hanno un'età media di 50 anni, carichi di lavoro non più sopportabili.

“Abbiamo deciso di scioperare nel pieno della quarta ondata perché siamo stanchi – spiega Donato Cosi, coordinatore regionale del NurSind e componente del consiglio nazionale -. È da prima dell'emergenza sanitaria che chiediamo alle direzioni delle Asst e alla Regione di intervenire. Prima di marzo 2020 più volte avevamo denunciato che in caso di una situazione di emergenza il sistema sanitario sarebbe collassato, anche quello lombardo che tanto si vanta di essere eccellente. Qui abbiamo resistito solo grazie al grande senso di sacrificio e di abnegazione di medici e di infermieri”. Attualmente oltre il 50% degli infermieri lombardi è impegnato in reparti covid. Oltre agli infermieri impiegati nei centri tamponi e nei centri vaccinali. Infermieri che, come nel caso dell’hub alla Fiera di Milano, vengono spostati dai loro ospedali, anche fuori dalla provincia di Milano, per essere impiegati nel grande ospedale covid della Fiera. Un lavoro non certo semplice, soprattutto nelle terapie intensive dove gli infermieri – reduci dalle precedenti ondate – vengono impiegati: un infermiere per due pazienti di terapia intensiva, questo il rapporto.

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