Il Molgora ancora senz'acqua: "Un ecosistema rischia di scomparire"
I cittadini di Melzo continuano a segnalare la situazione anomala: "In 60 anni mai visto il torrente così, neanche durante le peggiori siccità"

Il grande caldo di queste settimane e l’assenza di piogge non aiuta. Ma i cittadini di Melzo sono preoccupati e si interrogano: come mai il torrente Molgora è in secca totale. Una situazione che, assicurano, non si era mai vista in 60 anni e che stona se si considera che questa primavera è stata definita la più piovosa di sempre per la Provincia di Milano. Come è possibile allora che nel torrente ci siano solo pozze e rivoli d’acqua?
Il torrente Molgora in secca
Una domanda che già la scorsa settimana è stata sottoposta a Consorzio Est Ticino Villoresi e ai tecnici di Regione Lombardia, che hanno dato riposte che non convincono. Perché la siccità e il gran caldo non spiegano l’alternanza di giornate dove un po’ di acqua scorre, con altre di totale secca.
La scorsa settimana senza pioggia scorreva con un più che modesto flusso d'acqua, adesso da tre giorni è in secca totale: come è possibile? In queste ultime settimane vederlo in secca, probabilmente regolato dal suo normale corso flusso, e vedendo qualche pesce morto oppure raccolto in piccole pozze rende tristi. Non dovrebbe essere un problema di acqua perché la primavera e inizio estate sono stati ricchi di pioggia. In 60 anni non ho mai visto il Molgora in secca come in questi giorni, nemmeno nei periodi di siccità. Cosa sta succedendo? Tutto quello che la natura è riuscita a ricreare rischia di essere vanificato in poco tempo. Siamo tutti dispiaciuti della situazione.
ha scritto un residente di via Da Vinci in una lettera indirizzata alla nostra redazione e al Consorzio di bonifica Est Ticino - Villoresi.
Un ecosistema a rischio
I tecnici avevano spiegato come si trattasse di un fenomeno naturale, legato alla scarsità di piogge e all’utilizzo agricolo del torrente. Eppure proprio questo ultimo aspetto crea qualche interrogativo, visto che la quantità e le tempistiche per l’utilizzo della stessa per irrigare i campi dovrebbe essere normato proprio dagli enti di gestione delle acque irrigue.
L’ultima spiaggia (nel vero senso della parola) potrebbe essere rivolgersi alle associazioni ambientaliste, chiedendo di intervenire quanto meno per garantire la sopravvivenza della fauna che negli ultimi anni era tornata ad alimentare l’ecosistema Molgora. Un patrimonio naturale che non deve andare perso, come ben testimonia il video che riportiamo qui in basso.