Il disagio dei giovani e come educarli, un incontro a Rodano per trovare soluzioni a queste sfide

Grazie a don Paolo Pupillo, in oratorio è stato organizzato un utile confronto su come aiutare i figli nel percorso di crescita nell’adolescenza

Il disagio dei giovani e come educarli, un incontro a Rodano per trovare soluzioni a queste sfide
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Un incontro a Rodano dal titolo “Insieme si può - Il disagio giovanile: quali sfide?” per raccontare come le famiglie dovrebbero seguire e accompagnare la crescita dei propri figli.

Il futuro dei nostri figli: come educarli?

L’oratorio di Rodano ha fatto da cornice, venerdì sera 24 gennaio 2025,  a un interessante serata per spiegare la delicata fase dell’adolescenza e come i genitori dovrebbero educare i loro figli. A introdurre il dibattito ci ha pensato il parroco don Paolo Pupillo che ha spiegato come ci sia un’esigenza condivisa di dare consapevolezza al ruolo educativo per aiutare bambini e ragazzi a seguire la strada giusta.

Tra i relatori sono intervenuti la psicologa Laura Garella, il vicesindaco Ernesto Marazzi e la dirigente della scuola di Rodano Concetta Frazzetta che hanno concordato come mamme e papà abbiano il ruolo più importante nell’educazione, ma deve esserci sinergia con la scuola, la parrocchia, le associazioni sportive dove i giovani trascorrono gran parte del loro tempo e anche l’Amministrazione deve agire per contrastare alcune problematiche.

Così don Paolo:

Abbiamo  proposto la tavola rotonda odierna per confrontarci e condividere un percorso con l’obiettivo di affrontare alcune criticità nella crescita dei giovani, che sempre di più vivono situazioni di disagio e prendono strade sbagliate.

Nessun ragazzo è immune dal male, siamo circondati da elementi potenzialmente pericolosi, per questo non esistono a priori spazi sicuri ma devo esserci luoghi dove la proposta educativa sia forte e competente.

Mi ricordo quando ho ripreso un ragazzino di otto anni che in oratorio stava fumando una sigaretta elettronica e mi ha risposto che fosse solo vapore. Quella svapo è solo uno dei tantissimi esempi di come noi educatori non dobbiamo mai abbassare la guardia, se cediamo anche solo una volta la nostra forza educativa perde valore e credibilità.

Le parole della preside e del vicesindaco

La dirigente scolastica ha aggiunto pochi concetti, ma di grande valore

Purtroppo in oltre trent’anni di esperienza prima come docente e poi da dirigente, di cui gli ultimi tre anni qui a Rodano, ho visto cambiare parecchio le generazioni dei bambini e ragazzi, in negativo.

Non bisogna generalizzare ma trovo un numero crescente di alunni che seguono esempi sbagliati, emulando quelli più grandi o ciò che vedono sui social.

Ciò che mi preme sottolineare è altresì come sia cambiato il ruolo dei genitori: se qualche anno fa durante i colloqui quando sottolineavano comportamenti non corretti degli allievi e le famiglie intervenivano condannando gli episodi e punendoli, ora spesso invece ci troviamo di fronte e mamme e papà che criticano i professori.

Giustificano i figli, mettono in dubbio gli adulti e replicano che loro figlio per reagire così è stato sicuramente provocato.

Ricordiamo che non siamo amici dei nostri figli, abbiamo un ruolo delicato ma preciso, in un’età particolare in cui sbagliare è dietro l’angolo. Si credono forti e grandi, ma non sono maturi.

Controlliamo se necessario di nascosto zaini e tasche, impariamo a parlare e farci raccontare anche le cose negative per aiutarli ad affrontarle.

Interroghiamoci se realmente sia utile dare un telefono in mano già dalla prima comunione, sui social guardano video che li spingono a replicare. Ricordiamo infine che, pur essendo ogni uomo e donna dai 14 anni civilmente e penalmente responsabile, non si smette mai di essere genitori anche quando crescono.

Educare significa condurre, quindi guidiamoli e siamo punti di riferimento.

Anche il contesto scolastico è importante, trascorrono qui almeno sei ore della loro giornata. Prima della didattica siamo insegnanti di vita, li educhiamo e laddove ci siamo caratteri troppi vivaci o episodi da punire interveniamo con sanzioni disciplinari. Smettiamo di dare la colpa al prof per un brutto voto, sproniamo i ragazzi a impegnarsi di più e migliorare.

Ha poi aggiunto Marazzi:

Come Amministrazione abbiamo avviato un monitoraggio costante del paese, un quadro non ancora preoccupante ma che potrebbe diventarlo se non interveniamo tempestivamente.

Mi è capitato di passare in alcuni punti di ritrovo e trovare gruppi di ragazzi fumarsi canne, lo scorso 2 gennaio abbiamo trovato parecchie bottiglie di birre e superalcolici per terra dopo una serata di un gruppo di una decina di coetanei.

Tra le nostre priorità c’è quella di inserire la figura di un educatore di strada che possa intercettare le situazioni più difficili e magari operare anche in oratorio, proponendo attività e facendo sentire gli adolescenti in uno spazio protetto.

Anche le associazioni sportive sono fondamentali, l’Amministrazione può fare tutti gli sforzi possibili ma il compito dei genitori resta quello principale. Pensiamoci attentamente quando gli diamo un monopattino, con quel mezzo potrebbero andare in giro a comprare sostanze stupefacenti. Ogni ambiente ha le sue regole per il bene della comunità, impariamo a farle rispettare.

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