La scelta

Il Comune di Carugate chiude il Centro di aggregazione giovanile: "E ora?"

Amarezza delle opposizioni per la fine di una storia e di un progetto educativo che andava avanti dal 2001

Il Comune di Carugate chiude il Centro di aggregazione giovanile: "E ora?"
Pubblicato:

Un triste epilogo per l’Epicentro. Venerdì 21 febbraio 2025 è stato l’ultimo giorno di apertura del Centro di aggregazione giovanile di Carugate, in via Bertarini, in attesa di capire cosa l’Amministrazione comunale metterà in campo per andare a sopperire a una mancanza che, già da ora, si fa sentire.

Addio al Cag di Carugate

La notizia era nell’aria già da tempo. Carugate Attiva (assieme al Pd) e Carugate in Movimento avevano avuto modo settimana scorsa di interfacciarsi con un gruppo di adolescenti e genitori, per raccogliere le prime informazioni. E mercoledì le liste d’opposizione, accompagnate da una delegazione di ragazzi e familiari, hanno avuto un incontro con il sindaco Luca Maggioni e l’assessore Andrea Lamperti.

L'amarezza di Carugate Attiva e Cim

"In Municipio ci si è trovati di fronte al fatto compiuto: con il Cag ha chiuso anche il servizio di educativa giovanile - hanno evidenziato dall’opposizione, presente con i consiglieri Dario Pizzul e Gabriele Ciserani e con il segretario del Pd carugatese Francesco Galli - Al momento non partirà nulla di alternativo. Sindaco e assessore hanno dichiarato di essere ancora in una fase di valutazione e progettazione, con l’idea di partire verosimilmente a settembre con un servizio che non avrà più spazio in via Bertarini, ma sarà diffuso, con la possibilità di usufruire degli spazi dell’Atrion, del nuovo auditorium, del nuovo parco in zona cimitero e forse del vecchio auditorium delle medie".

"Troppa incertezza"

Una situazione generale di incertezza che non ha convinto.

"A più richieste è stato domandato perché l’Amministrazione non si sia attivata in anticipo per fare in modo che allo scadere del contratto attuale subentrasse immediatamente una nuova cooperativa, con anche un progetto differente - hanno aggiunto le minoranze - Interrompere per mesi significa far morire il centro, rompere i legami costruiti tra ragazzi ed educatori, ricominciare tutto da zero sperando che vi sia una risposta positiva. Il Comune era al corrente dal 2019 della scadenza del contratto. Le risposte non sono state soddisfacenti ed è emersa una forte volontà politica dell’Amministrazione ProCarugate di interrompere l’esperienza attuale e pensare a qualcosa di radicalmente diverso".

Che fine farà l'edificio di via Bertarini?

Cosa ne sarà dell’edificio che ha ospitato dal 2001 l’Epicentro?

"Ci è stato detto che rimarrà nelle disponibilità del Comune, ma non sarà più destinato alle politiche giovanili e pare non esserci, però, nessun’altra funzione da inserire al suo interno - hanno detto - C’è il timore che la struttura venga venduta, per fare cassa a sostegno del bilancio comunale".

In attesa di capire cosa accadrà

Al termine dell’incontro, genitori e figli hanno avanzato le loro richieste: nessuna interruzione del servizio e la necessità di un luogo fisico di riferimento in cui poter continuare a svolgere le tante attività che fino ad oggi hanno fatto (confronti educativi, corsi sul digitale, di cucina e di ceramica, tornei sportivi, prove musicali, pizzate e altro ancora).

"Il Cag è sì un servizio di politiche giovanili, ma anche e soprattutto un luogo, riconoscibile e riconosciuto da generazioni e generazioni di ragazzi - ha dichiarato Pizzul di Carugate Attiva - Questo posto fisico, gratuito, è una parte fondamentale, è un bene che sarebbe da proteggere e da promuovere, ma questa Amministrazione va nella direzione opposta".

Dello stesso avviso Ciserani (Cim).

"Le politiche giovanili dovrebbero essere al centro dell’agenda politica di un’Amministrazione e non ai margini, come si dimostra da diversi anni - ha commentato - Più volte in Consiglio comunale abbiamo sollecitato a investire maggiori risorse, sia economiche che progettuali, ma senza alcun riscontro e risultato, se non la dismissione di un servizio importante per la cittadinanza".

A fare da mediatore è stato anche Galli.

"Per la fascia dagli 11 ai 14 anni un tempo c’era il Covo, chiuso nei primi anni dell’Amministrazione Maggioni, e le proposte alternative a esso non hanno funzionato e l’offerta è scomparsa del tutto - ha concluso - La chiusura del Cag lascia scoperta ora la fascia dai 14 ai 18 anni. Cosa succederà se non dovessero funzionare le proposte che l’Amministrazione pare voglia mettere in campo da settembre? Noi avremmo intrapreso una strada diversa: la ristrutturazione degli spazi di via Bertarini o la creazione di un nuovo spazio, per continuare a offrire ai più giovani un luogo sicuro di ritrovo".

"Ci sarà un rilancio"

"L’Amministrazione comunale ha sempre avuto a cuore il benessere dei giovani e la loro sicurezza - hanno spiegato da ProCarugate, lista di maggioranza che sostiene l'Amministrazione Maggioni - Per questo motivo, dopo un’attenta valutazione condotta insieme all’ufficio dei servizi sociali, abbiamo deciso di avviare una riorganizzazione del servizio di aggregazione giovanile, in corrispondenza della fine naturale del contratto con la cooperativa che gestiva l’attuale Cag. Questa decisione non è stata presa a cuor leggero, ma si è resa necessaria a seguito di un deterioramento del contesto (non solo fisico, ma anche educativo) in cui il servizio attuale si trovava a operare, con potenziali rischi per i ragazzi, che ha reso impossibile un suo rinnovo. La chiusura della sede di via Bertarini, però, non rappresenta la fine del servizio, bensì un suo rinnovamento. Già da mesi è in fase di studio con una cooperativa che lavora nelle politiche giovanili una soluzione alternativa, più diffusa e meno legata a un unico spazio come era quella attuale, già sperimentata con successo in Comuni vicino al nostro perché capace di cogliere maggiormente le esigenze di un mondo giovanile che è profondamente cambiato da quando nel 2001 venne aperto il Cag in via Bertarini. Stiamo lavorando con gli uffici per garantire una riapertura del servizio nel minor tempo possibile, con l’obiettivo di offrire ai giovani spazi educativi sicuri e adeguati alle loro esigenze".

Commenti
Lascia il tuo pensiero

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Seguici sui nostri canali