Il comparto delle costruzioni guarda alla cattura e stoccaggio della CO₂ e fa scuola nel mondo dell’imprenditoria
Si è tenuto ieri, martedì 24 giugno, il convegno organizzato da Heidelberg Materials che che una settimana fa a Brevik, in Norvegia, ha ufficialmente inaugurato il primo impianto su scala industriale al mondo per la cattura e lo stoccaggio della CO₂
Abbattere le emissioni climalteranti è una sfida globale a cui tutti i settori produttivi e i consumatori sono chiamati a rispondere. Oggi più che mai con tempistiche stringenti. Una risposta concreta nel comparto delle costruzioni arriva da Heidelberg Materials che una settimana fa a Brevik, in Norvegia, ha ufficialmente inaugurato il primo impianto su scala industriale al mondo per la cattura e lo stoccaggio della CO₂, aprendo la strada alla produzione di calcestruzzo net-zero.
«Per noi rappresenta un punto di svolta importante. Dopo 20 anni di ricerca e 800 milioni di ingegnerizzazione, quindi grazie ad uno sforzo importante da parte di tutto il gruppo Heidelberg, siamo con grande soddisfazione e orgoglio i primi al mondo a inaugurare un impianto che risponde alla sfida importante della decarbonizzazione nel settore delle costruzioni - ha commentato Dante Parisi, Eco Brand Manager Heidelberg Materials Italia – Il cemento EvoZero rappresenta una soluzione a bilancio zero di emissioni di CO₂ che ha molteplici vantaggi. Pensiamo al progettista, per esempio, ha la possibilità di differenziare il suo operato rispetto a quello che fa lo fa in maniera tradizionale, potendo investire sul tema della riduzione della CO₂. Non dimentichiamo la parte finanziaria: chi presenta progetti di sostenibilità ha un accesso al credito facilitato, avendo tassi di interesse più competitivi rispetto ad un progetto tradizionale. Nel settore del real estate c’è la possibilità di affittare uffici e immobili a prezzi più elevati perché rispondono a criteri di ESG. La filiera è fondamentale: noi possiamo essere i più bravi al mondo a produrre, come in questo caso un cemento innovativo, ma se poi tutti gli altri componenti non fanno la loro parte diventa tutto inutile. Non esiste una sostenibilità economica se non c’è una sostenibilità ambientale. E devo dire che i segnali sono molto positivi. Pensiamo che soltanto negli ultimi 5 anni il volume delle soluzioni di cemento e calcestruzzo low carbon, quindi a bassa emissione di CO₂, sono più che raddoppiate. Questo significa che il mercato sta recependo il concetto che la qualità è la stessa e in più ci sono gli attributi di sostenibilità che fanno bene al pianeta» ha concluso Dante Parisi.
Da Padenghe sul Garda (Brescia) per diffondere buone pratiche
Investire su una filiera sostenibile è un valore non solo dal punto di vista etico, ma anche per il ritorno economico. Imprenditori lungimiranti hanno compreso questo aspetto e se ne stanno facendo portavoce, come la Senini S.r.l., azienda di Montichiari leader nella produzione di pavimenti autobloccanti fotocatalitici, blocchi e cordoli per strutture architettoniche, che ha fatto della scelta accurata delle materie prime e della ricerca di soluzioni ambientalmente compatibili uno stile di business. Il titolare Massimo Senini, in collaborazione con Heidelberg Materials, ha radunato clienti, progettisti e amministratori comunali per illustrare i vantaggi dell'impiego di prodotti che puntano alla riduzione dell'impatto ambientale del settore.
«La mia azienda sta crescendo del 20% rispetto all’anno scorso e questo significa che il mercato riconosce il valore di aver investito nella qualità dei materiali e nella sostenibilità ambientale – ha sottolineato Massimo Senini, titolare Senini S.r.l. –. Noi siamo stati tra i primi in Europa a credere nel cemento fotocatalitico di Italcementi (oggi Heidelberg Materials), investendo 12 milioni di euro nel 2010 in un impianto all’avanguardia per la produzione proprio di una linea di pavimenti con questa tecnologia. Scelta che si è rivelata vincente visto che siamo stati scelti per realizzare alcune pavimentazioni durante Expo 2015 di Milano. Questo valore aggiunto oggi viene riconosciuto dal mercato. I tempi sono lunghi, ma bisogna guardare avanti: fare ricerca e sviluppo, perseverare, credere in quello che si sta facendo. L’aspetto più bello è che quando si lavora consapevoli di creare materiali che fanno bene all’ambiente e alle persone la soddisfazione è decisamente maggiore».
L’obiettivo del convegno che si è tenuto martedì 24 giugno a Padenghe sul Garda, in provincia di Brescia, è stato proprio quello di diffondere sul territorio buone pratiche, presentando prodotti e soluzioni sostenibili per i progettisti, la pubblica amministrazione e più in generale per il mercato delle costruzioni. «L’utilizzo di materiali sostenibili ha un’importanza del 120% per me – ha chiosato Marco Carini, architetto e designer – È fondamentale per chi lo riceve direttamente, ma anche per chi opera in modo pratico in cantiere perché la salute è un concetto trasversale, quindi la scelta di materiali attenti all’ambiente diventa una condizione sine qua non».