Il calciatore Romano Perticone visita la Croce Bianca Melzo
Il difensore del Cittadella ha giocato in attacco a favore dei soccorritori nel periodo dell'emergenza Covid.
Ha fatto capolino alla sede della Croce Bianca Melzo, oggi sabato 3 luglio 2021, Romano Perticone difensore melzese del Cittadella, formazione cadetta che quest'anno ha sfiorato la Serie A.
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Una visita alla Croce Bianca Melzo
Il calciatore ha portato la sua maglia per donarla al gruppo dei soccorritori. Nato e cresciuto in città, a 16 anni ha lasciato Melzo per seguire il sogno del calcio. L'anno scorso l'emergenza sanitaria lo ha colpito nell'animo.
Sua sorella Francesca Perticone è medico al San Raffaele e nella prima emergenza gli aveva descritto le gravi difficoltà con cui il personale sanitario si era trovato ad avere a che fare: pazienti che arrivavano incessantemente, scarsissima conoscenza della patologia, difficoltà a reperire i dispositivi di protezione personale.
La sua battaglia contro il Covid
Così Perticone ha deciso di scendere in campo. Non quello in erba, visto che il campionato era stato sospeso, ma quello contro la malattia e a favore delle persone. E il suo primo pensiero è andato alla Croce Bianca, che aveva visto salvare il padre di un caro amico.
Ha contattato Patrizio Sarcina, della Croce Bianca, e sono così iniziate le raccolte fondi, le dirette Instagram con personaggi noti del mondo del calcio (come il calciatore del Manchester United Bruno Fernandez, gli ex giocatori Alessandro Matri e Fabio Galante, i giornalisti sportivi Daniele Adani, e Gianluca Di Marzio, l'allenatore Serse Cosmi) e dello spettacolo come Max Brigante.
"Sono onorato di averlo fatto"
"Non mi è mai piaciuto sfruttare le mie conoscenze e la mia notorietà per qualche scopo e ho sempre rifiutato di farlo - ha detto Perticone - Per questa causa però, ero disposto a tutto. Le dirette sono andate benissimo: si è creata un'amicizia che non ho intenzione di interrompere.
Sono onorato di aver fatto da testimonial per questa campagna. Magari ho agito egoisticamente, pensando che questa è la mia città e quella della mia famiglia, da cui sono lontano da troppo tempo (vive a Bassano del Grappa, ndr). La verità è che fare del bene ed esserne consapevole ti riempie".