Con un grande applauso di gioia e di affetto la comunità di Melzo ha accolto ufficialmente don Renato Fantoni, nuovo parroco e prevosto della comunità pastorale San Francesco che raccoglie i fedeli delle tre chiese: Sant’Alessandro e Margherita, Sacro Cuore e Santo Piergiorgio Frassati.
Due giorni di festa, preghiera e accoglienza
Un weekend ricco di impegni, ma anche di conoscenze, affetto, accoglienza e preghiera per il nuovo prevosto che ha girato tutte le realtà cittadine per presentarsi ufficialmente e cominciare a respirare l’aria della comunità melzese. Comunità che ormai ha già iniziato ad approcciare da un mese, visto che già da settembre ha preso possesso dell’abitazione e si è buttato nella quotidianità della città.
Sabato, dopo l’intitolazione del Centro diurno disabili alla memoria di Alberto Villa, ha visitato l’ospedale Santa Maria delle Stelle di Melzo, passando tra i reparti accompagnato dal cappellano don Antonio Mascheroni e dal primario, ormai in pensione, Mauro Mascherpa. A seguire il sacerdote si è spostato nella Santuario attiguo per il Rosario e per la Messa.
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Domenica, invece, il programma è stato ben più serrato. Al mattino ha accompagnato le famiglie e i giovani al Santuario di Caravaggio per l’affidamento alla Madonna della comunità melzese. Al pomeriggio, invece, alle 16 in piazza della Repubblica ha incontrato il sindaco Antonio Fusè che gli ha dato il benvenuto ufficiale facendo risuonare le campane della Torre Civica. Spazio poi all’incontro con la gente in piazza e al corteo che si è snodato per tutta la città, andando a toccare le chiese del Sacro Cuore e di San Piergiorgio Frassati unendo la comunità con un unico filo rosso. La conclusione di questa visita è stata la chiesa prepositurale, dove è stata celebrata la Messa.
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“Le porte della chiesa devono essere aperte”
Una funzione cui hanno preso parte centinaia di persone, con una chiesa affollata come non si vedeva da tempo, celebrata dal vicario episcopale don Marco Bove in rappresentanza dell’arcivescovo monsignor Mario Delpini. Alla presenza di istituzioni, associazioni, del Consiglio pastorale e di tantissimi cittadini, sono stati compiuti i gesti e i segni dell’investitura a parroco, coronati con la benedizione che il nuovo prevosto ha impartito a tutti i presenti.
Questa giornata ci ricorda che Dio si prende cura delle sue comunità e lo fa attraverso la continuità dei sacerdoti. Il vescovo ha chiesto a don Renato di prendersi cura della comunità di Melzo e a voi chiedo di fare altrettanto aiutando e accompagnando il vostro nuovo parroco
ha detto don Marco Bove. Ancor più significative, però, le prime parole dal pulpito da prevosto di don Renato che ha voluto, da subito, evidenziare uno dei tratti che maggiormente lo contraddistinguono e che vuole essere riferimento per questi nove anni di cammino insieme:
Ho chiesto di lasciare le porte di questa chiesa aperte per tutti, non per obbligare a entrare, ma per ricordare anche a chi sta fuori che siamo qui a pregare anche per loro, che siamo fratelli e sorelle indipendentemente dalle nostre capacità, dai pregi e dai difetti, ma perché il Signore ha dato la sua vita per noi. Ringrazio per la bella accoglienza che ho ricevuto, ringrazio Dio per il dono di avermi chiamato qui, attraverso il vescovo, in questa città che mi ha già dimostrato di avere una spiccata sensibilità e attenzione per i più fragili e per gli ultimi.
Al termine della Messa, con il sorriso in volto, don Renato è stato protagonista di una cena organizzata per lui nel salone Banfi del centro interparrocchiale. Un calice alzato per un brindisi a un nuovo percorso che prende il via, camminando tutti fianco a fianco.
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