Il 25 aprile a Cernusco sul Naviglio: la memoria di Giacomo Matteotti nella piazza a lui dedicata
Il sindaco Ermanno Zacchetti: "Anche un cernuschese fu ammazzato come lui per essersi opposto ai fascisti. Si tratta di Martino Viganò"
Un 25 aprile come sempre affollato e appassionato a Cernusco sul Naviglio con la partecipazione di tantissime persone e associazioni. Una festa della Liberazione con tanta memoria tra cui quella per Giacomo Matteotti a cento anni dal suo assassinio e quella per gli scioperi del'44. Di fatto 80 anni fa diedero il via alla Resistenza.
Il ricordo degli scioperi del '44
Le celebrazioni sono iniziate questa mattina, giovedì, con la santa Messa dedicata ai caduti di tutte le guerre. Successivamente il corteo, accompagnato dalla Banda de Cernusc che ha intonato a più riprese "O bella, ciao", ha raggiunto piazza Mattetotti.
Qui ha preso la parola Pamela Cavati presidente del Consiglio comunale, seguita da Simone Dossi, referente cittadino dell'Anpi. Quest'ultimo ha ricordato gli scioperi del 1944 che diedero il via alla Resistenza di fatto. Uno spunto per una riflessione anche sul lavoro oggi, sulla sicurezza che manca e sul lavoro povero.
Non è mancato un accenno alle prossime elezioni europee e alla preoccupazione che suscitano i richiami a un riarmo per costruire una difesa comune: la guerra, che è stata sconfitta nel 1945 torna ad affacciarsi sull'Europa in modo inquitante. Così ha riproposto il motto di allora: "Pane e pace".
Pamela Cavati
Simone Dossi
Dario Manzoni
Cento anni fa la morte di Matteotti e di un cernuschese che si oppose al fascismo
Ha preso poi la parola il sindaco Ermanno Zacchetti che ha richiamato l'attenzione su piazza Matteotti, un luogo significativo per Cernusco. Non solo perché lì sui conclusero le trattative per l'abbandono della città senza spargimento di sangue da parte del contingente tedesco, ma anche perché porta il nome dell'ultimo che levò la voce contro la dittatura fascista, prima di essere ucciso cento anni fa.
Anche un cernuschese fu ammazzato come lui per essersi opposto ai fascisti. Si tratta di Martino Viganò. Fu trovato senza vita il 30 aprile 1924 in via IV Novembre.
Anche Zacchetti ha ricordato l'imminente tornata elettorale per il rinnovo del Parlamento europeo, sottolineando come sia un esercizio di democrazia importantissimo lasciato in eredità dalla Resistenza e dalla lotta ai regimi autoritari.
Medalgia d'argento al valor civile
Un ultimo accenno ha riguardato la Medaglia d'argento al valor civile, ottenuta da Comune due anni fa. Per la prima volta tale riconoscimento è comparso sulla cartellonistica stradale agli ingressi della città e si trovava anche sul gonfalone.
Come di consueto il corteo si è concluso in largo Riboldi e Mattavelli, al monumento che ricorda i due partigiani caduti mentre fermavano un feldmaresciallo della Wermacht. Presente alle celebrazioni anche Dario Manzoni, l'ultimo partigiano vivente in città.