Fine di un'epoca

Haier Candy, Lega e M5S portano in Regione lo stop alla produzione di lavatrici

I lumbard hanno chiesto la convocazione urgente della Commissione Attività produttive. I pentastellati hanno invece depositato un'interrogazione

Haier Candy, Lega e M5S portano in Regione lo stop alla produzione di lavatrici
Pubblicato:

L'annuncio fatto da Haier Europe dello stop alla produzione di elettrodomestici nello storico sito di Candy a Brugherio finirà anche al centro del dibattito del Pirellone.

La Lega porta la vertenza Candy in Regione

Il capogruppo regionale della Lega Alessandro Corbetta, infatti, ha chiesto la convocazione d'urgenza della Commissione Attività produttive, per discutere della situazione e anche della futura riconversione dei capannoni.

"Le notizie che arrivano dalla Candy sembrano riproporci un nuovo caso in cui una multinazionale, in questo caso il gruppo Haier, annuncia la riconversione o lo stop della produzione dopo aver acquisito uno di marchi che hanno fatto la storia dell’imprenditoria in Brianza e in Lombardia - ha detto Corbetta - Per questo motivo, a seguito delle indiscrezioni emerse circa lo stop della produzione di lavatrici della Candy di Brugherio dal prossimo mese di giugno, ho chiesto con urgenza la convocazione di un'audizione in Commissione Attività produttive con i rappresentanti del gruppo Haier e i sindacati, affinché si possa avviare un confronto costruttivo per fare chiarezza sul futuro dei lavoratori e dell’impianto produttivo. La chiusura di uno stabilimento come la Candy rappresenterebbe una enorme criticità per tante famiglie e un intero territorio".

Interrogazione a Fontana dei Cinque Stelle

A intervenire è stato anche il Movimento Cinque Stelle, che con il consigliere Paola Pizzighini ha presentato un'interrogazione.

"Ho chiesto al presidente Attilio Fontana di intervenire con misure concrete per contrastare l'impoverimento del tessuto produttivo lombardo e per il sostegno alle imprese in crisi - ha dichiarato la pentastellata - Serve con urgenza la creazione di strumenti pubblici capaci di rilevare aziende strategiche, e profittevoli, per impedire che vengano chiuse o vendute al miglior offerente. Contrastare il costante impoverimento del tessuto produttivo lombardo e limitare le delocalizzazioni e se, questa Giunta, non ritenga opportuno convocare Assolombarda, al fine di verificare le intenzioni dei relativi associati in merito alla salvaguardia del tessuto produttivo lombardo, valutando la possibilità di firmare un protocollo di intesa che permetta di intervenire in anticipo rispetto a situazioni di crisi o speculative. Ciò al fine di evitare che tali situazioni sfuggano di mano e, quindi, si traducano unicamente in licenziamenti e impoverimento per la Lombardia. Solo così possiamo fermare questa spirale di impoverimento che sta colpendo il nostro Paese, e restituire ai cittadini e ai lavoratori la sicurezza economica e la giustizia sociale che meritano".

"Capitalismo selvaggio"

L'ex consigliere regionale (e brugherese) Marco Fumagalli è il portavoce monzese del Movimento 5 Stelle.

"La chiusura dello stabilimento Candy di Brugherio rappresenta l’ennesima ferita al tessuto produttivo brianzolo e lombardo - ha commentato - È un’altra conseguenza del capitalismo selvaggio imposto dalla globalizzazione e dall’ipocrisia di un’Europa che guarda solo al mercato e ignora il valore del lavoro. Già con i licenziamenti alla Gianetti Ruote di Ceriano Laghetto avevo denunciato come le istituzioni italiane ed europee fossero accondiscendenti verso imprese avide, pronte a tutto pur di massimizzare i profitti, senza alcun riguardo per i lavoratori e il territorio. La chiusura della Candy era stata annunciata fin dal 2018. Ignorare questi segnali da parte delle istituzioni e delle associazioni degli imprenditori è stato un comportamento irresponsabile e ipocrita. Fare finta di nulla davanti a queste dinamiche dimostra un grave disinteresse verso la tutela del nostro patrimonio industriale e dei diritti dei lavoratori. Siamo di fronte a una vera e propria emergenza nazionale che vede i lavoratori diventare sempre più poveri, mentre pochi finanzieri e speculatori accumulano ricchezze smisurate".

Commenti
Lascia il tuo pensiero

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Seguici sui nostri canali