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Haier Candy, addio elettrodomestici "made in Brugherio": cosa accadrà ai lavoratori

Cisl e Cgil attendono di conoscere i dettagli del progetto di riconversione del sito produttivo che cesserà di funzionare a giugno 2025

Haier Candy, addio elettrodomestici "made in Brugherio": cosa accadrà ai lavoratori
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L'annuncio è stato dato da Haier Europe al termine di un incontro avuto con le organizzazioni sindacali e le Rsu aziendali: entro giugno 2025 il sito di Brugherio dello storico marchio di elettrodomestici Candy, che si affaccia sull'autostrada A4, cesserà di produrre elettrodomestici.

Addio lavatrici "made in Brugherio"

Davanti alle rassicurazioni dei vertici del gruppo cinese, a intervenire sono state anche la Fim Cisl e la Fiom Cgil, presenti all'incontro di ieri, lunedì 20 gennaio 2025, nella sede di Assolombarda con i responsabili provinciali di Monza e Brianza Francesca Melagrana e Pietro Occhiuto.

La situazione occupazionale

Il primo aspetto preso in considerazione è quello occupazionale.

"L’azienda ha fornito dettagliate informazioni sulla procedura di riduzione su base volontaria, conclusasi il 30 dicembre 2024 - hanno spiegato dalle sue sigle dei metalmeccanici - A seguire sono state illustrate le azioni che verranno intraprese relativamente al sito produttivo di Brugherio alla luce dei diversi scenari considerati nell’ambito di una crisi di mercato sempre più critica che mette a forte rischio la sostenibilità del sito medesimo".

Per quanto riguarda l'ambito HQ, 74 dipendenti su 83 hanno aderito alla procedura di "buona uscita" volontaria.  Per la situazione sul fronte del vero e proprio stabilimento produttivo, invece, hanno detto sì 19 unità sulle 30 previste.

"Pur esprimendo la propria soddisfazione per i risultati ottenuti, l'azienda non li ritiene tali da poter essere considerati esaustivi - hanno proseguito Fim e Fiom - Inoltre, alla luce del permanere di una situazione di forte criticità che rende necessaria una nuova profonda fase di riorganizzazione, l’azienda il 17 gennaio ha avviato una nuova procedura di riduzione del personale in base alla Legge 223 del 2001 per un totale di 100 unità, di cui 64 HQ e 36 nel sito produttivo di Brugherio. Una procedura conclusasi con il relativo verbale di accordo sindacale".

Il futuro dei capannoni

A oggi resta da capire cosa ne sarà dei capannoni e delle linee produttive di Brugherio destinate a spegnersi tra pochi mesi. Haier Europe "ha fatto propria la richiesta avanzata nell’incontro del 28 novembre 2024 dalle organizzazioni sindacali e dalle  Rsu di Candy Hoover Group di presentare un Piano industriale in grado di assicurare la continuità occupazionale nel sito. In tal senso l’azienda, alla luce dell’intervenuta finalizzazione del budget 2025, caratterizzato da un’ulteriore e importante riduzione dei volumi produttivi, ha confermato l’ormai accertata non sostenibilità delle produzioni specifiche del suddetto sito e pertanto ha comunicato la decisione irrevocabile di cessare tutte le attività produttive proprie del sito di Brugherio alla data del 30 giugno 2025".

Il piano di riconversione del sito

All'orizzonte c'è però un piano alternativo, di cui i contenuti potrebbero emergere già la prossima settimana. Questo piano, "pur non prevedendo in alcun modo la possibilità di una continuità produttiva delle attività attualmente in essere a Brugherio, si incentrerà su un progetto di riconversione del sito stesso già approvato dalla Direzione aziendale".

E Cisl e Cgil, pur non approvando la decisione dello stop all'attività produttiva, attendono ora di capire quale sarà il futuro e le ricadute di questo "piano industriale alternativo focalizzato su una riconversione sostenibile del sito" di via Comolli.

"Ci siamo subito resi disponibili ad aprire un costruttivo tavolo di confronto per l’analisi del progetto e per una sua condivisione, al fine di individuare tutte le condizioni necessarie per garantire una significativa continuità occupazionale - hanno concluso i due sindacati - Le parti, visto l’importanza dei temi, al termine del confronto hanno concordato di incontrarsi il 29 gennaio 2025 per l’illustrazione del progetto di riconversione del sito di Brugherio".

Il quadro generale del settore metalmeccanico

La Fiom Cgil di Monza e Brianza ha voluto gettare un fascio di luce sulla situazione generale dei comparti industriali automotive, elettrodomestico e microelettronico. "Alla luce di dati recenti, emerge un quadro che richiede interventi tempestivi e concertati tra istituzioni, aziende e sindacati", hanno spiegato dalla sigla.

Secondo l’analisi condotta dalla Fiom, sono oltre 11mila i dipendenti coinvolti in questa situazione di difficoltà. Di questi, circa 3.500 già oggi sono interessati dall’utilizzo di ammortizzatori sociali e circa 500 rischiano il posto di lavoro.

I dati raccolti evidenziano, in particolare, le seguenti problematiche:
• Settore Automotive: circa 10mila addetti coinvolti, un calo della produzione che oscilla tra tra il 20% e 30%.
• Settore Elettrodomestico: 1.200 addetti coinvolti. Candy di Brugherio ha annunciato il blocco della produzione di lavatrici, dichiarando l’avvio di un nuovo progetto industriale, ma senza fornire garanzie chiare sui livelli occupazionali futuri. La Fiom richiede maggiore trasparenza e la presentazione un piano dettagliato che assicuri la salvaguardia dei posti di lavoro.
• Settore Microelettronica: STMicroelectronics, oltre 5mila addetti coinvolti, indotto che interessa altrettante persone. Annuncio di prepensionamenti finora non quantificati e blocco del turn over.

"Questi segnali di difficoltà riflettono le sfide globali e locali che stanno colpendo uno dei comparti più importanti per l’economia della Brianza - hanno proseguito dalla Fiom - Oggi saremo presenti con le altre organizzazioni sindacali a un incontro presso la Provincia di Monza e Brianza, a cui partecipano anche rappresentanti della Regione Lombardia e altri rappresentanti istituzionali. L’obiettivo principale è discutere le criticità emergenti e individuare soluzioni condivise per sostenere il settore, preservare i posti di lavoro e promuovere una transizione industriale sostenibile".

"L’industria metalmeccanica della Brianza è un pilastro del nostro tessuto produttivo, ma oggi si trova ad affrontare una crisi che minaccia il futuro di migliaia di lavoratori e delle loro famiglie - ha spiegato Pietro Occhiuto, segretario generale della Fiom Cgil Brianza - Chiediamo alle istituzioni e alle imprese un impegno concreto per salvaguardare l’occupazione e rilanciare il settore. Non possiamo permetterci di perdere questo patrimonio industriale. Siamo estremamente preoccupati per la decisione di Candy di bloccare la produzione di lavatrici e per l’incertezza che accompagna il cosiddetto nuovo progetto industriale. Questa scelta ha un impatto significativo sia sul futuro occupazionale che sul tessuto produttivo del nostro territorio. Chiediamo chiarezza, un progetto industriale che sia all’altezza della storia dello stabilimento di Brugherio e garanzie per i lavoratori coinvolti. La nostra richiesta è chiara: il futuro dell’industria metalmeccanica della Brianza deve essere una priorità per tutti".

"Noi siamo pronti alla sfida. E il management di Candy?"

Dello stesso avviso la Fim Cisl:

"I grandi cambiamenti possono essere estremamente destabilizzanti per le persone che rappresentiamo e quasi sempre hanno rappresentato momenti di difficoltà per le lavoratrici e i lavoratori - ha dichiarato Melagrana - Abbiamo chiesto e chiederemo nei prossimi incontri maggiori garanzie, vogliamo per tutti un cambiamento che non abbia lo scopo di danneggiarci. Al contrario, vogliamo un cambiamento che venga a noi in modo intelligente, con l’intenzione di aiutarci a crescere e a sviluppare le qualità delle maestranze di Brugherio finora indebolite. La Fim sarà pronta per questa sfida. Ci auspichiamo lo sia anche il management di Candy".

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