Una storia bellissima

Ha ritrovato gli "angeli" della Croce Bianca di Melzo che gli salvarono la vita

Alessandro Sala, 54 anni, ha potuto riabbracciare Fabrizio, Filippo, Stefano e Sara, i componenti della squadra intervenuta a seguito del suo malore

Ha ritrovato gli "angeli" della Croce Bianca di Melzo che gli salvarono la vita
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Una storia che viene da Cavenago, in Provincia di Monza Brianza, e che si intreccia con la Martesana e in particolare con Melzo. Perché il caso ha voluto che la vita di un uomo si sia incontrata con quella dei soccorritori della Croce Bianca di Melzo, che gliel'hanno salvata. Due settimane fa quest'uomo ha potuto incontrare nuovamente i suoi "angeli".

Un incontro fortuito

La storia completa l'hanno raccontata i nostri colleghi di Primamonza.it e del Giornale di Vimercate.  Una storia fatta di coincidenze e casualità. Due weekend fa, infatti, la Croce Bianca di Melzo ha celebrato nella chiesa di Sant'Alessandro l'inaugurazione dell'ultima ambulanza acquistata e messa in strada nel loro servizio. Proprio durante questo evento Alessandro Sala, cittadino di Cavenago Brianza, ha potuto incontrare i soccorritori che gli avevano salvato la vita due anni prima.

Salvato dalla Croce Bianca di Melzo

Era un sabato mattina e mi trovavo in giardino di casa per alcuni lavoretti. Ad un certo punto ho iniziato a non sentirmi bene e nel giro di pochi istanti mi sono venuti dei dolori lancinanti al petto. Subito mia moglie e mia figlia sono uscite in giardino e poi sono corse in casa per chiamare i soccorsi.

Fortuna vuole che un’ambulanza della Croce Bianca di Melzo stava rientrando in sede dopo un servizio dall’ospedale di Vimercate. La centrale dell’emergenza urgenza ha così indirizzato la squadra di volontari a Cavenago che, arrivati sul posto, hanno immediatamente stabilizzato il paziente, caricato Sala sull’ambulanza e a sirene spiegate si sono diretti al Policlinico di Monza dove l’uomo è stato operato d’urgenza.

I medici dell’ospedale mi hanno detto che sarebbero bastati 30 secondi in più e in questo momento non sarei qui a raccontare il tutto - prosegue Sala - Da lì, subito il mio pensiero è andato a quegli angeli con la tuta arancione che sono arrivati a casa e immediatamente mi hanno soccorso trasferendomi in ospedale. Volevo assolutamente ringraziarli però purtroppo, per via della privacy, non era consentito all’ospedale darmi i nomi delle persone e nemmeno dirmi a che associazione appartenessero.

L'incontro con i volontari

Proprio in occasione dell'inaugurazione della nuova ambulanza, Sala ha potuto abbracciare e scattarsi una foto con i volontari che quel giorno intervennero a Cavenago salvandogli la vita.

Per me è stata una gioia immensa. È stato il coronamento di un lungo periodo nel quale ho cercato in tutti i modi di rintracciarli per esprimere tutta la mia gratitudine nei loro confronti. A loro devo veramente tutto, perchè senza la loro professionalità e velocità io ora non sarei qui. Spesso sentiamo lamentele nei confronti di ambulanze e soccorritori, ma non sappiamo con che difficoltà queste persone lavorano e quindi ci terrei a lanciare un appello di rispetto nei loro confronti perché tutti i giorni loro sono al servizio del prossimo, lavorano per la nostra salute e soprattutto salvano vite.

Ad un certo punto dell’evento il presidente della Croce Bianca, Antonio Camerlengo, mi ha chiesto di dire qualcosa, ma dall’emozione non mi venivano nemmeno le parole. Poi mi sono intrattenuto a scambiare quattro chiacchiere con loro, mi sembrava di parlare con degli amici di lunga data che non vedevo da tanti anni, tant’era grande la gioia di questo incontro. Poi ci siamo scambiati i numeri di telefono e creato un gruppo WhatsApp per sentirci e continuare a mantenerci in contatto.

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