Gli strumenti degli ex deportati di Cassano D'Adda cercano musicisti... per suonare la piva il prossimo Natale
Claudio Stucchi ha fatto restaurare un violino, un arcichitarra, un saxofono e una fisarmonica con l'obiettivo di usarli per un concerto il prossimo anno
Una bella storia di Natale, risalente però al secondo Dopoguerra. L'ha raccontata Claudio Stucchi, ex docente di musica e direttore della schola cantorum di Cascine San Pietro a Cassano d'Adda: suo padre Ambrogio, insieme a tre amici, tutti sopravvissuti ai campi di concentramento, era solito esibirsi per gli abitanti del borgo nelle fredde sere di dicembre, per rallegrare i cuori dei bambini e delle madri. Ora però vuol far rivivere quel ricordo: ha restaurato gli strumenti e cerca musicisti da far esibire. Magari per il Natale... 2023.
Erano quattro amici... a Cascine, che volevano suonare per il borgo
Questo il racconto di Stucchi:
Mio padre Ambrogio suonava il saxofono. Con lui, i fratelli Ferdinando e Umberto Brambilla e l’amico Franco Mapelli, storico tabaccaio della frazione. Erano stati tutti prigionieri nei campi durante la Seconda guerra mondiale e, una volta tornati a casa, erano soliti ritrovarsi per suonare insieme. Allietavano gli abitanti nelle fredde serate di dicembre. Non è difficile immaginare il borgo come un presepe a grandezza naturale, specialmente se sotto un sottile strato di neve, magari alcuni anni fa, quando le macchine posteggiate nelle corti erano ancora poche e nelle case si usavano scaldaletti e camini per proteggersi dal freddo dell’inverno. Una vera e propria cartolina, in cui per le strade aleggiavano le note dei musicisti e dei cantori
Un concerto con gli strumenti del Dopoguerra
Ora i quattro amici non ci sono più, ma a Stucchi è venuta l’idea di ricordarli e celebrarli, a oltre trent’anni dalla loro ultima esibizione.
Ho chiesto agli eredi di cercare quegli strumenti negli armadi e nei bauli di famiglia. Siamo riusciti a recuperarli tutti, ma non potevano essere utilizzati: il violino non teneva più l’accordatura, mentre gli altri, muti da tempo, avevano bisogno di un vero e proprio restauro. Li abbiamo dati in mano a degli esperti e, dopo alcuni mesi di lavoro, ci sono stati restituiti: ora possono essere suonati, non resta che cercare i musicisti e creare l’occasione per farli esibire
Per quest’anno, ormai, non c’è più tempo. Ma magari, per il prossimo Natale...