Gli atleti di Gorgonzola Ciclismo portano a termine la Parigi-Roubaix
Hanno percorso ben 148,5 chilometri tra buche, pavè e sentieri impervi nel Nord della Francia, in prossimità della frontiera belga

Un appuntamento fisso per gli amanti delle due ruote, professionisti e amatori. E’ la Parigi-Roubaix, la corsa in linea di ciclismo su strada, una delle cinque cosiddette "classiche monumento", che si svolge nel nord della Francia, in prossimità della frontiera belga. Anche l’Asd Gorgonzola Ciclismo era presente. La seconda domenica di aprile, infatti, hanno partecipato in 13, tra ciclisti e accompagnatori nell’impresa lunga 148,5 chilometri. Da percorrere rigorosamente in giornata, su un terreno piuttosto difficoltoso e a rischio di caduta.
La Parigi-Roubaix sulle due ruote
"Siamo arrivati in Francia il giovedì sera, la gara poi si sarebbe tenuta sabato, 13 aprile - ha spiegato Davide Marchisio dell’Asd Gorgonzola Ciclismo - Abbiamo fatto questa trasferta in pullman, circa un giorno di viaggio. Una volta arrivati abbiamo pensato solo a riposarci. Mentre il giorno successivo, venerdì, è stato dedicato a un sopralluogo della zona. Abbiamo fatto un giro per capire le condizioni del pavè, soprattutto per non frasi impressionare".
Un'esperienza indimenticabile
Le stesse strade, infatti, sono state percorse nella gara di sabato. La partenza è stata al Velodromo di Roubaix, con un percorso più corto rispetto a quello dei professionisti, che avrebbero quasi doppiato il giorno successivo, domenica, con 260 chilometri. Per la cicloturistica, nella versione femminile, quella più breve, si percorrono i primi 50 chilometri in campagna.
Poi l’ingresso nel primo tratto di pietre, il più temuto, la foresta di Aremberg. E’ un rettilineo che inizia in leggera discesa, con le pietre sconnesse. Poi si incontrano 20 settori di pavè, a breve distanza uno dall’altro, alcuni impegnativi e altri meno. Superato Mons an Pevele, un tratto di 3 chilometri molto impegnativo, c’è il Carrefour de l’Arbre e la fine della gara.
"E’ stata un’esperienza incredibile, la seconda per noi, che si rinnova ogni volta che si decide di tornare su queste strade che trasudano storia, che raccontano imprese di gladiatori in bicicletta e di minatori che hanno lavorato sotto le pietre - ha aggiunto Marchisio - Un sentito ringraziamento va a tutti i partecipanti. In particolare ad Antonella e Filippo, agli insostituibili accompagnatori Tino e Marco, a Ricky e all’oratorio San Luigi per averci messo a disposizione i pullman. Infine, una doverosa nota di gratitudine a Miriam per le t-shirt celebrative".
Gli scatti della Parigi-Roubaix



