Vicenda giudiziaria

Ex Itam, il Tar dà ragione al Comune: il curatore dovrà effettuare la perizia sullo stato dell’amianto

Secondo il Tribunale regionale le ordinanze del Comune per la pulizia, derattizzazione e disboscamento dell'area industriale sono lecite. Esulta la sindaca: "Una battaglia che stiamo conducendo da anni"

Ex Itam, il Tar dà ragione al Comune: il curatore dovrà effettuare la perizia sullo stato dell’amianto

Oltre cinquanta atti di parte comunale nell’arco di sei anni tra ordinanze sindacali, provvedimenti del dirigente e incarichi legali per tutelare l’ente a fronte dei continui ricorsi presentati dalla curatela fallimentare. Il braccio di ferro tra l’Amministrazione di Pioltello e il titolare della pratica ex Itam va avanti e ha vissuto l’ennesima nuova puntata. Il Tar Lombardia, infatti, ha dato ragione all’ente a fronte del ricorso presentato contro le ordinanze emesse dal Comune tra l’ottobre 2024 e l’aprile 2025 volte a mettere in sicurezza, bonificare e ripulire il comparto industriale che sorge nel cuore di Seggiano.

Ex Itam la sentenza del Tar

Una vittoria su quasi tutta la linea per la sindaca Ivonne Cosciotti, la sua Giunta e il personale del Palazzo di piazza dei Popoli, che ormai dal 2019 sta portando avanti questa “battaglia” con la curatela fallimentare. L’ultimo ricorso contestava i provvedimenti dell’ente che intimavano al proprietario dell’ex Itam, il curatore per l’appunto, di ripulire l’area dai rifiuti presenti, di tagliare le piante infestanti, di effettuare le disinfestazioni e di mettere in sicurezza gli accessi per scongiurare eventuali ricoveri di fortuna di senzatetto.

Il Tar Lombardia ha accolto unicamente il ricorso sulla bonifica dell’amianto perché, correttamente, prima di poter procedere con la rimozione bisogna effettuare una valutazione dello stato di conservazione delle parti in eternit – ha chiarito la sindaca – Valutazione che dovrà essere fatta dal curatore. A oggi non ci risulta che si sia ancora attivato in tal senso, ma siamo pronti a subentrare nel caso in cui non ottemperi l’ordinanza, mettendo i costi della perizia a carico del fallimento stesso. Senza dimenticare che il non rispetto di un’ordinanza sindacale può avere conseguenze penali.

Insomma, se la pratica della vendita dell’area rimane ancora ferma al palo (la prossima asta, la settima, si terrà il 22 dicembre con un valore di partenza di 1,8 milioni di euro), qualcosa si muove nel contrasto al degrado più volte segnalato dai residenti di Seggiano. Ma per l’Amministrazione la questione è tutt’altro che chiusa.

Da quando mi sono insediata per la prima volta, nove anni fa, combattiamo questa battaglia scontrandoci con un curatore che, tra cause, ricorsi e contro-ricorsi, ci sta facendo perdere un sacco di tempo – ha proseguito Cosciotti – Emblematica è l’ennesima istanza presentata davanti al Consiglio di Stato contro una sentenza emessa dallo stesso organo… E’ evidente che questo comportamento da parte della curatela non rispetta l’interesse della città che vuole vedere sanata questa ferita aperta ormai da troppo tempo.

Anche perché il Comune risulta tra i creditori iscritti al fallimento, vantando tasse non pagate per svariate centinaia di migliaia di euro. Tanto che in sede di valutazioni tra ente e curatela fallimentare, una delle proposte avanzate da parte pioltellese è stata di rilevare l’area compensando il debito senza esborso da parte del Comune. Una proposta rispedita al mittente.

L’obiettivo della mia Amministrazione è di chiudere la vicenda Itam entro la fine di questo mandato e faremo tutto ciò che è in nostro potere per raggiungere lo scopo – ha concluso Cosciotti – Valuteremo anche se ci sono gli estremi per chiedere i danni a fronte di una condotta da parte della curatela fallimentare che ha causato la paralisi nella pratica ed esborsi di soldi pubblici per tutte le cause intentate.