Tribunale

Esami truccati come per il caso Suarez, sette persone condannate

Pena più alta a quattro anni e otto mesi nei confronti di Antonino “Tony” Seidita, 29enne di Cologno Monzese, legale rappresentate di una cooperativa sociale di Seregno.

Esami truccati come per il caso Suarez, sette persone condannate
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Sono sette le persone condannate per corruzione e falso dal gup di Monza Gianluca Tenchionel processo nato da uno degli stralci dell’indagine sull’esame di italiano “pilotato” a favore di Luis Suarez, il campione uruguaiano che sarebbe dovuto passare alla Juventus, ma solo previo ottenimento del passaporto, e quindi dello status di giocatore “comunitario”. Due gli imputati assolti, difesi dall’avvocato Amedeo Rizza.

Esami truccati come per il caso Suarez, sette persone condannate

Pena più alta a quattro anni e otto mesi nei confronti di Antonino “Tony” Seidita, 29enne di  Cologno Monzese, legale rappresentate di una cooperativa sociale di via Magenta, a Seregno, convenzionata con un un centro studi di Salerno, a sua volta legato all’Università per stranieri  di Perugia. Altre Condanne da 2 anni e 8 mesi a 6 mesi sono andate invece a due esaminatori - una 42enne del Salernitano e un coetaneo residente a Milano, Adele Caifa ed Enzo Antico – e a immigrati che avrebbero procurato le persone interessate a sostenere i falsi esami. Il pm Michela Versini aveva chiesto pene fino a sei anni di reclusione.

Prove senza alcuna verifica della conoscenza della lingua

Per l’accusa, le “prove” si svolgevano senza alcuna effettiva verifica della conoscenza della lingua italiana degli stranieri. La coop di Seregno operava in convenzione con il Centro Studi Verga, della provincia di Salerno, a sua volta legato all’Università per stranieri di Perugia, quella dell’ormai famoso esame truccato di Suarez. Da quella vicenda dello «scandalo passaporti», in seguito alla quale era anche saltato il passaggio di Suarez ai bianconeri, i magistrati di Perugia avevano aperto un’inchiesta che si era successivamente allargata in più zone d’Italia. Alla prova, i candidati avrebbero trovato le risposte giuste già indicate, e l'aiuto di terze persone per la compilazione dei moduli. I fatti contestati risalgono a un periodo tra il luglio e il novembre del 2021.

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