Epifania, festa e fede a Brugherio con le reliquie dei Magi
Ma oggi, giovedì 6 gennaio 2022, non ci sono stati gli eventi consueti a causa dell'emergenza sanitaria. Solo un momento di riflessione e adorazione in chiesa.
Oggi, giovedì 6 gennaio 2022, è un giorno particolare per Brugherio. La festa dell'Epifania in città infatti, ha un sapore più speciale che altrove, visto che qui sono custodite le reliquie dei Magi.
epifania a Brugherio
L'Epifania a Brugherio
Brugherio non ha rinunciato a celebrare la solennità dell’Epifania, che per la città ha un sapore più speciale che altrove, visto che qui sono custodite le reliquie dei Magi. Così oggi dopo le consuete celebrazioni eucaristiche in mattinata, nel pomeriggio a partire dalle 16 nella parrocchia di San Bartolomeo in piazza Roma, si è tenuto un momento di preghiera comunitaria con l'esposizione delle sacre reliquie.
Molti i fedeli in chiesa, che sotto la guida di don Vittorino Zoja hanno condiviso riflessione e adorazione davanti alle piccole effigie care a Brugherio e alla comunità pastorale, che prende appunto il nome di “Epifania del Signore”.
Al termine della preghiera e dei canti, la processione dei presenti, per rendere omaggio ai Magi nel rispetto delle misure anti-Covid. L’emergenza sanitaria, infatti, ha costretto la cancellazione invece degli altri abituali festeggiamenti che la città è solita organizzare.
Sacre reliquie in città
Era il 27 maggio del 1613 quando avvenne la traslazione delle reliquie dei Magi dall’oratorio di Sant’Ambrogio alla parrocchiale di San Bartolomeo.
Nel IV secolo i loro corpi vennero riconosciuti da Sant’Elena, madre dell’imperatore Costantino e successivamente nel 344 d.C. Sant’Eustorgio, vescovo di Milano, li ottenne dall’imperatore Costante e da Costantinopoli li portò a Milano. Secondo la tradizione fu Sant’Ambrogio, anche egli vescovo di Milano, a donare alla sorella Marcellina, che viveva in una villa di campagna tra Brugherio e Carugate (oggi via dei Mille), i frammenti dei Magi, tre falangi. Col trascorrere degli anni nel 1098 la villa divenne un vero e proprio monastero. Ma pochi decenni più tardi Federico Barbarossa, in perenne contrasto con Milano, distrusse la città e portò il resto delle preziose reliquie a Colonia. Le monache di Sant’Ambrogio rimasero però con i loro sacri resti. Fino al 1362 abitarono nella cascina. Poi si trasferirono a Rancate, fuori da Porta Nuova, dove erano già confluite qualche decennio prima le monache di Cinisello.
Nel 1613 don Francesco Bernardino Paleario, parroco di San Bartolomeo, si attivò finché le monache donassero le reliquie alla sua parrocchia. Il 27 maggio, la popolazione di Brugherio accompagnò solennemente le reliquie dalla chiesetta di Sant’Ambrogio, alla parrocchiale. In dialetto brugherese lo chiamiamo Umitt cioè “ometti”.