Elly Schlein fa il bis: torna a Melzo per la Festa dell'Unità

Era l'ospite più attesa: ieri sera, sabato 29 giugno 2024, Elly Schlein è tornata a Melzo per la Festa dell'Unità, a un anno esatto dalla sua prima partecipazione.

Bagno di folla per Elly Schlein

Proprio come l'ultima volta, Elly Schlein è stata accolta in città da un bagno di folla, tanto che le sono serviti parecchi minuti, tra selfie e saluti, per raggiungere il palco dell'area fiera. Ad accoglierla sul palco il referente provinciale dem Alberto Fulgione, la deputata Pd Silvia Roggiani e il segretario di Città Metropolitana del partito Alessandro Capelli.

Scuola, sanità e lavoro

La segretaria del Partito Democratico ha toccato diversi argomenti nel suo discorso, dai risultati dell'ultima tornata elettorale alla guerra in medio oriente e in Ucraina; e non sono mancate alcune stoccate alla Presidente del Consiglio Giorgia Meloni.

Stiamo cercando di difendere la sanità pubblica dai tagli e dalle privatizzazione che sta portando avanti questo Governo. La scorsa settimana la maggioranza ha bocciato la nostra proposta di destinare più fondi al Sistema sanitario nazionale per trovare una soluzione concreta alle liste d'attesa. Chi se lo può permettere si rivolge al privato, ma chi non può rinuncia a curarsi: quello che la destra non capisce è che la cura non è una responsabilità individuale o al massimo familiare, ma è una responsabilità collettiva.

Allo stesso modo, dobbiamo investire di più nella scuola pubblica, affinché sia veramente uno strumento per l'emancipazione sociale, dando valore non soltanto ai nostri ragazzi ma agli insegnanti, che sono i meno pagati d'Europa, all'edilizia scolastica, ai programmi. Giorgia Meloni al Governo ha dimenticato di occuparsi di un diritto fondamentale, quello allo studio.

La violenza in Parlamento

Schlein ha voluto ricordare anche il grave episodio di avvenuto alla Camera il 12 Giugno, quando il deputato del M5S Leonardo Donno è stato aggredito da alcuni parlamentari della maggioranza.

Abbiamo assistito a una violenza verbale e fisica, un'aggressione squadrista in piena regola. Abbiamo visto deputati alzarsi dal loro posto e correre verso il punto dello scontro già con i pugni alzati, pronti a colpire. Non abbiamo mai sentito Meloni prendere le distanze da questo episodio, ma ancora più grave, ha attaccato i giornalisti di Fanpage, che con la loro ultima inchiesta hanno portato alla luce saluti e canti fascisti, apologie del terrorismo nero, antisemitismo e addirittura a simbologie naziste all'interno di Gioventù Nazionale, la giovanile di Fratelli d'Italia. Noi difenderemo la libertà della stampa dagli attacchi della destra e soprattutto da quei ministri che affermano che cantare "Bella ciao" sia peggio che fare il segno della Decima Mas: non permetteremo a nessuno di riscrivere la storia.

Il Pride e l'immigrazione

Prima di arrivare a Melzo, Schlein aveva partecipato al Pride di Milano.

Un'ondata incredibile, composta da 350mila persone che sono scese in strada per difendere i loro diritti e la loro felicità. Dobbiamo portare l'Italia nel futuro, non ci possono dire chi abbiamo il diritto di amare o sposare. Non esiste la famiglia tradizionale, esistono soltanto le famiglie: il Pd sta combattendo per ottenere un matrimonio egualitario per tutti, contro ogni forma di discriminazione.

Non voglio più sentire ministri che parlano di troppi stranieri nelle scuole: si deve parlare di bambini, di ragazzi, di cui circa il 70% sono nati qui. Abbiamo sbagliato a non fare una legge sulla cittadinanza quando potevamo; ora che l'abbiamo capito, siamo al lavoro per abolire definitivamente la legge Bossi-Fini sull'immigrazione.