"Ecco perché diciamo spesso ai ragazzi di lasciare a casa lo smartphone"
Don Andrea Citterio, responsabile della pastorale giovanile, ha parlato dell'adesione dell'oratorio di Cernusco sul Naviglio ai Patti digitali all'Università della Bicocca
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Un sacerdote di Cernusco sul Naviglio è salito "in cattedra" all’università per parlare di Patti digitali. Si è svolto infatti nei giorni scorsi all’ateneo milanese della Bicocca il secondo Meeting nazionale dei Patti di comunità per l’educazione digitale. Tra i relatori, anche don Andrea Citterio, responsabile della pastorale giovanile in città, che ha raccontato il suo impegno nel promuovere un uso consapevole delle tecnologie digitali nella sua comunità, a partire dall’oratorio.
"Calmierare" l'uso dello smartphone tra i ragazzi
I Patti digitali sono un’iniziativa che mira a promuovere un uso consapevole e responsabile delle tecnologie digitali, in particolare tra i giovani. Si tratta di un accordo tra genitori, educatori e ragazzi che definisce delle linee guida per un utilizzo equilibrato degli strumenti digitali, come smartphone e internet, in modo da proteggere il benessere psicologico, sociale e educativo dei più giovani.
Don Andrea è intervenuto condividendo l'esperienza dell'oratorio cernuschese:
Con gli educatori dell’oratorio abbiamo guardato subito con curiosità e interesse alla proposta dei Patti digitali che due anni fa andavano prendendo forma nella nostra città, grazie a un gruppo di genitori, e come comunità cristiana abbiamo sottoscritto e preso parte a questa iniziativa.
In oratorio alcune prassi le avevamo già inserite da qualche tempo: durante i pasti con i bambini, preadolescenti e adolescenti, nelle occasioni dei pasti di famiglia, nelle uscite e vacanze comunitarie dei ragazzi, c’era la regola di lasciare a casa il cellulare.
Il punto è la preferenza per la presenza, la parola, l’ascolto, il dialogo, l’azione, il gioco strutturato o libero, la percezione sensoriale
A Cernusco i Patti digitali sono stati presentati ufficialmente il 5 dicembre 2023, in una serata presso la Casa delle arti che ha visto, oltre alla presenza sul palco delle istituzioni, la partecipazione di genitori, studenti e studentesse degli istituti cittadini e i promotori dei patti in città, Gerardo Giacomazzi e Luca Pasi.
... ma non tutti sono d'accordo
Ma non tutti i genitori sono d’accordo a ridurre l’uso degli smartphone. Le obiezioni esposte sono legate alla sicurezza e alle notizie. Nel primo caso, la paura è dettata dal non avere il cellulare nel tragitto casa-oratorio o nei viaggi in grandi città. Nel secondo, relativamente al non poter essere aggiornati costantemente circa le attività e gli accadimenti, soprattutto nei viaggi di più giorni.
In risposta a queste obiezioni, sulla sicurezza, bisogna investire di più sul fatto di poter concordare bene con i ragazzi gli orari di rientro, o favorendo l’accordo tra ragazzi per muoversi insieme
Bisogna sottolineare anche che l’assenza del cellulare favorisce maggiore attenzione e coinvolgimento durante le visite e gli spostamenti nelle città e paradossalmente ci si perde anche meno.
Resta comunque l’opzione di un cellulare per le chiamate, senza che sia necessariamente smartphone.
Sulle notizie, invece è più semplice: è importante dare tempo all’esperienza che si vive senza dover rendicontare tutto con messaggi o immagini, ma favorendo lo sguardo, la profondità e il racconto. Occorre un tempo perché il racconto si formi, c’è bisogno di mediazione non basta l’immediatezza.
Il racconto è la ripresa di quel che è significativo, non l’elenco di una serie di informazioni