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Eccezionale operazione al cuore su una bimba prematura di appena 750 grammi

Miracoloso intervento all'ospedale San Raffaele di Segrate. Equipe in collaborazione con quella dell'Unità di cardiochirurgia pediatrica del San Donato

Eccezionale operazione al cuore su una bimba prematura di appena 750 grammi
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Una vita piccolissima, di appena 750 grammi di speranza. E' quella che è stata salvata lo scorso 24 luglio 2025 tra le mura dell'Ospedale San Raffaele di Segrate.

Intervento delicatissimo su una neonata prematura

Una neonata prematura, venuta al mondo alla 24esima settimana di gestazione, è stata protagonista di un intervento chirurgico salvavita, un vero e proprio miracolo medico che ha coinvolto un'équipe d'eccellenza e sottolinea l'altissimo livello delle cure disponibili sul nostro territorio.

La piccola paziente presentava una condizione comune ma estremamente pericolosa nei grandi prematuri: il "dotto di Botallo" ancora aperto.

Questo piccolo vaso sanguigno, che normalmente si chiude dopo la nascita, se persiste aperto può causare danni irreversibili a cuore e polmoni, compromettendo seriamente la crescita e, purtroppo, mettendo a rischio la vita.

Un intervento unico nel suo genere

Ciò che rende questa storia ancora più straordinaria è la modalità con cui l'intervento è stato condotto. A causa dell'estrema fragilità della neonata e dei rischi legati al suo trasporto, l'équipe dell’Unità di cardiochirurgia pediatrica e dei congeniti adulti del Policlinico San Donato, diretta da Alessandro Giamberti, ha deciso di operare direttamente nella Terapia Intensiva Neonatale (Tin) del San Raffaele, sul lettino termico.

Con una tecnica di chirurgia mininvasiva, è stata applicata una minuscola clip metallica per chiudere il dotto. Così Galimberti:

Un gesto tecnico in sé rapido ma reso estremamente complesso dal peso e dalla fragilità della piccola paziente, che ha trasformato un intervento di per sé ordinario in qualcosa di straordinario.

La buona riuscita dell’operazione consentirà alla neonata di avere ancora un futuro

Una squadra multidisciplinare

Il successo di questo delicatissimo intervento è il frutto di una collaborazione eccezionale tra diverse professionalità. Ancora Galimberti:

"Siamo solo una parte, forse la più evidente, di un’équipe multidisciplinare ben più ampia

Il primario ha citato i numerosi professionisti coinvolti: cardiochirurghi, neonatologi, anestesisti e ginecologi. Tra questi, figure chiave come Massimo Chessa (responsabile del Centro di Cardiologia ed Emodinamica pediatrica e del Congenito adulto al San Donato),  Giuseppe Isgrò (referente dell'Area pediatrica e Congenito adulto della Terapia intensiva cardiochirurgica al San Donato), Massimo Candiani (direttore di Ginecologia del San Raffaele) e Graziano Barera (primario di Neonatologia e Patologia neonatale e Pediatria del San Raffaele).

Questa stretta sinergia tra le due strutture si è consolidata negli ultimi mesi, creando percorsi integrati che seguono le mamme e i neonati dalle prime diagnosi prenatali di cardiopatie congenite, fino al parto e alle cure post-natali.

Ha aggiunto Galimberti:

L’obiettivo del Gruppo San Donato è quello di sviluppare sempre più percorsi integrati. Per le cardiopatie congenite, rafforzando una rete clinica fondata su professionalità, interdisciplinarità e centralità del paziente

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