sanità

Doppio intervento storico all'Asst Melegnano e Martesana. Per la prima volta impiantato un defibrillatore sottocutaneo

Interventi a Cernusco e Vizzolo.

Doppio intervento storico all'Asst Melegnano e Martesana. Per la prima volta impiantato un defibrillatore sottocutaneo
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Un defibrillatore sottocutaneo, inserito senza toccare né il cuore né i vasi sanguigni. Un doppio intervento storico è stato eseguito nei reparti di  Cardiologia degli ospedali dell'Asst di Melegnano e della Martesana.

Doppio intervento storico all'Asst Melegnano e Martesana

Nei giorni scorsi l’équipe di Cardiologia della Asst di Melegnano e della Martesana, guidata dal dottor Filippo Ottani presso gli ospedali di Cernusco sul Naviglio e Vizzolo Predabissi, ha effettuato il primo impianto del defibrillatore sottocutaneo Emblem compatibile con la Risonanza Magnetica, il primo e unico al mondo che viene inserito sotto la pelle senza toccare né il cuore né i vasi sanguigni.

La nostra Asst – spiega il direttore sanitario Valentino Lembo - si dimostra attenta alle innovazioni in ambito cardiologico, confermandone i risultati positivi maturati nell’ultimo periodo. Oggi chi vive nella nostra area e soffre anche di gravi patologie cardiache ha a disposizione servizi sempre più innovativi, efficienti e mirati grazie alle altissime competenze mediche e scientifiche dei nostri specialisti al pari con le ultime novità tecnologiche.

Un primato di fatto ulteriormente rafforzato dal fatto che l’impianto è stato effettuato ricorrendo  a una metodica chirurgica innovativa, mai prima d’ora utilizzata e che ha permesso ai due pazienti di avvalersi dei benefici della terapia senza ripercussioni sul loro aspetto fisico ed estetico.

 La tecnica – spiega il primario Ottani -, è nota come chirurgia intermuscolare. Grazie alle sue caratteristiche di “non invasività” (il sistema non necessita dell’inserimento di elettrocateteri nel cuore), il defibrillatore sottocutaneo, (messo a punto da Boston Scientific, ndr), costituisce una straordinaria alternativa - in termini di efficacia e di sicurezza - rispetto ai defibrillatori tradizionali. Un dispositivo di ultima generazione che, non toccando né il cuore né i vasi sanguigni, richiede una procedura d’impianto minimamente invasiva, permettendo ai medici di intervenire in condizioni di grande  sicurezza ed eliminando le possibili complicanze (infezioni, rotture, malfunzionamenti)
spesso legate proprio all’inserimento di elettrocateteri nel cuore, oltre a permettere di ottenere importanti benefici funzionali ed estetici.

Il primo impianto è stato eseguito su un paziente maschio di 70 anni affetto da una cardiomiopatia secondaria e infarto del miocardio con pregresso intervento di by-pass privo di accessi venosi. E il defibrillatore sottocutaneo  è risultato essere la migliore opzione terapeutica per il paziente”. Il secondo intervento, identico al primo, invece su una donna anche lei affetta da cardiomiopatia.

È grazie al fatto che la ricerca in campo medico prosegua “instancabilmente” che sono state messe a punto nuove soluzioni terapeutiche in grado di prevenire e di sconfiggere la morte cardiaca improvvisa (SCD- sudden cardiac death) che ogni anno uccide 50.000 persone in Italia e 350.000 in Europa.
Fra le innovazioni più recenti rientrano i defibrillatori impiantabili sottocutanei (S-ICD) che non toccano il cuore e i vasi sanguigni e che si sono dimostrati di grande efficacia nel prevenire la morte cardiaca improvvisa.

Grande la soddisfazione per il buon esito dell’intervento è stata espressa anche dal dottor Fabio Bruni che ha effettuato l’impianto nel 70enne in collaborazione col dottor Michele Catalano e il dottor Paolo Valli.

Il sistema sottocutaneo S-ICD si sta confermando come una tecnologia di grande efficacia per proteggere i pazienti cardiopatici dalla morte cardiaca improvvisa. La caratteristica unica di questo dispositivo salvavita è che tutti i suoi componenti vengono posizionati sotto pelle, sopra la gabbia toracica, senza entrare nel cuore. Questo consente a noi cardiologi di intervenire sui pazienti in modo molto meno invasivo rispetto agli impianti tradizionali, preservando l’integrità anatomica e la fisiologia del cuore. Grazie a queste tecnologie   possiamo proteggere il cuore del nostro paziente da aritmie maligne evitando di toccare il sistema venoso e le camere cardiache, oltre a non precluderne l’accesso a esami di RM che si rendessero necessari.
Un dispositivo di ultima generazione che rispetto a quelli più convenzionali, riduce i rischi di complicanze nel breve e nel lungo periodo – come sanguinamento e lesioni nervose, garantendo la assoluta efficacia nel trattamento delle aritmie maligne, oltre al massimo comfort per il paziente. Si tratta, concretamente, di una nuova frontiera che offre prospettive importanti per prevenire la morte cardiaca improvvisa.

Per questo – spiega tutta l’equipe cardiologica - siamo particolarmente grati alla Direzione generale strategica dell’Ospedale che ci ha messo a disposizione tecnologie così innovative che ci hanno permesso di erogare un servizio di alta eccellenza donando una nuova chance ad un paziente complesso.

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