Nuova ordinanza

Divieto permanente di balneazione a Cassano d'Adda

Manca il personale per i controlli, il sindaco chiede al prefetto di inviare i militari

Divieto permanente di balneazione a Cassano d'Adda
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Nonostante i divieti, c'è chi si ferma a prendere il sole o entra in acqua a Cassano d'Adda.

Organico ridotto per controllare tutte le aree

La Prefettura concorda sulla pericolosità delle aree fluviali, ma in pratica ha demandato all’Amministrazione di occuparsene attraverso la Polizia Locale.

Così il sindaco Fabio Colombo ha inviato una nuova nota, allegandola all’ordinanza di divieto permanente di balneazione firmata martedì, sottolineando che il Comune da solo non ha le forze necessarie per intervenire:

L’organico degli agenti è ridotto, serve l’invio di forze armate o militari affinché ci siano i dovuti controlli e i divieti imposti non vengano disattesi

ha detto.

Il Regolamento di Polizia urbana prevede già, dal 2018, il divieto di balneazione in tutti i corsi d’acqua del territorio. Quest’anno, però, si è ritenuto opportuno rinforzare ed estendere quanto già previsto nel testo normativo con l’emanazione di un’ordinanza sindacale ad hoc.

La decisione nasce a seguito di alcuni tragici fatti di cronaca estivi, che ancora una volta rimarcano la pericolosità delle acque fluviali: l’annegamento di un ragazzo di 25 anni, il fortunato salvataggio di un bimbo di 5 anni, trascinato via dalla corrente e il terribile incidente sul lavoro che è costato la vita ad un operaio di Italgen Spa. Questi ultimi casi vanno ad aggiungersi al novero di annegamenti e salvataggi in extremis che ciclicamente, ogni estate, finiscono sulle prime pagine della cronaca locale di Cassano (negli ultimi 10 anni sono stati registrati circa 20 casi).

Tra questi vanno ricordati anche due interventi in elicottero per evacuare interi gruppi di persone che si erano avventurate su alcuni isolotti naturali all’interno dell’alveo fluviale ma che poi, a causa dell’innalzamento delle acque, non erano più stati in grado di raggiungere la riva.

Per il salvataggio delle persone ogni volta si è mobilitata la macchina dei soccorsi.

E’ stato messo in campo un dispiegamento di forze e mezzi che ha incluso due elicotteri (l’elisoccorso e i Vigili del fuoco), alcuni reparti specializzati dei pompieri con ulteriori squadre a supporto, la locale Tenenza dei Carabinieri, due ambulanze, i sommozzatori volontari di Treviglio e i volontari della Protezione civile e dell’Associazione nazionale Carabinieri. Tutto ciò rappresenta un elevato costo economico e sociale tenendo conto, per esempio, che la spesa per l’impiego di un elicottero si attesta all’incirca sui 200 euro al minuto. Perciò, di comune accordo con la Prefettura di Milano, l’Amministrazione e il Consorzio Muzza Bassa Lodigiana hanno deciso di attuare una serie di accorgimenti a tutela dei cittadini

ha aggiunto Colombo riferendosi agli ultimi casi.

Tutti i corsi d’acqua che interessano il territorio di Cassano, ovvero il fiume Adda, il canale Muzza, il Naviglio Martesana, i canali artificiali e la cava non sono balneabili, non solo per una problematica di salute legata alla qualità dell’acqua, ma in particolare per gravi ragioni di sicurezza.

Sono pericolosi e vietati lo stazionamento nell’alveo fluviale, sui manufatti idraulici (conosciuti come primo e secondo Traversino) e sulle isole naturali, così come il mero attraversamento dell’alveo stesso. Infatti, il Consorzio Muzza bassa lodigiana, a maggiore tutela di tutti, ha delimitato con recinzioni gli accessi. Occorre essere consapevoli che i fiumi hanno caratteristiche specifiche e spesso poco conosciute, tra l’altro molto diverse da quelle del mare: il fiume, infatti, si modifica continuamente, può avere temperature inaspettatamente basse anche nei periodi caldi, fondi scivolosi, pietrosi o fangosi, improvvisi fondoni e mulinelli ed è caratterizzato da una corrente sempre presente, più o meno intensa, anche in periodi di magra.

Per la nostra città, nello specifico, in caso di precipitazioni intense il fiume Brembo, che si unisce con l’Adda poco a nord di Vaprio e che non è regimentato, può creare delle piene che portano in breve tempo a un rapido innalzamento del livello dell’acqua. Il desiderio è che i cittadini e i turisti estivi che frequentano il nostro territorio capiscano appieno la pericolosità delle pratiche che sono ormai di prassi abituale e che si rendano conto che i cartelli e tutti i sistemi messi in atto per contrastare la balneazione, tra cui la chiusura degli accessi al Traversino e i controlli da parte di gruppi di volontari e delle Forze dell’ordine, non sono un atto repressivo, ma un intervento a tutela della pubblica incolumità e della sicurezza di chi vuole passare delle giornate piacevoli vicino al fiume, trovando refrigerio nelle calde giornate estive

ha concluso il sindaco.

Commenti
Rosanna Amati

Finalmente non ci saranno più morti per incoscienza!

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