Il caso Sharon

Delitto Terno d'Isola, la comunità degli assistenti sociali chiamata in causa

L'intervento del presidente dell'ordine degli assistenti sociali

Delitto Terno d'Isola, la comunità degli assistenti sociali chiamata in causa
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Ancora una volta la comunità professionale degli e delle Assistenti sociali è stata chiamata in causa sul caso della tragedia consumatasi di Terno d'Isola. La presidente dell'Ordine degli assistenti sociali della Regione Lombardia Manuela Zaltieri, attraverso un comunicato ha ribadito fiducia e solidarietà ai suoi iscritti.

Polemiche dopo la tragedia

L'omicidio di Sharon si è dunque portato dietro di sé una scia di polemiche sul come possa essersi verificato un tale orrore e sul chi, oltre al condannato, debba pagare. Sembra infatti che, dietro ad un atto folle, si celi l'inadempienza delle "istituzioni e dei professionisti", tra i quali, a essere "additati" rientrano proprio gli assistenti sociali. Lo sport nazionale di "incolpare gli altri" di certo non contribuisce a rafforzare una comunità in lutto, bisognosa di concentrarsi su ben altre questioni. Perché la domanda non dovrebbe essere "Chi ha sbagliato ?" ma, piuttosto "Dove abbiamo sbagliato?" e "Come evitare che si ripeta?".

Un "sistema" complesso

Di fronte a innumerevoli incertezze, il messaggio di Manuela Zaltieri, sembra essere un invito a riflettere.

Ci interroghiamo però sul perché il sistema non sia stato in grado di cogliere i segnali di allarme e mettere in campo interventi utili a prevenire una tale escalation di violenza. Evidentemente qualcosa non ha funzionato ed è importante capire cosa, per evitare che fatti come questi si ripetano. Il “sistema”, di protezione e d’aiuto, è complesso, articolato e composto da diversi attori,
ognuno dei quali è legittimato ad agire in base a specifiche competenze e poteri previsti dall’ordinamento. Le Forze dell’Ordine, la Magistratura, il Servizio Sanitario, (il medico di base e il Centro psicosociale), il Servizio Sociale, il Sindaco: ciascuno ha un proprio ruolo, una propria funzione e un proprio margine d’azione invalicabile.

ha spiegato la presidente in una nota

Come Ordine degli assistenti sociali della Lombardia auspichiamo che venga fatta chiarezza sulle responsabilità delle istituzioni e dei professionisti che, avendo titolo per intervenire, non l’hanno fatto, evidentemente, nel modo migliore. Al contempo, esprimiamo fiducia rispetto all’operato dei nostri iscritti, certi che gli assistenti sociali impiegati nei Comuni si impegnano quotidianamente per garantire ai cittadini il migliore servizio possibile. Ci prendiamo quotidianamente le responsabilità del nostro agire, ma non tutto ciò che accade, o non accade, è nostra responsabilità.

ha concluso Zaltieri

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