Dalla Cina a Cassina de' Pecchi per studiare Leonardo
I piccoli studenti di dieci anni, vincitori di una borsa di studio, sono partiti da Hong Kong e hanno visitato l’Academy in compagnia di Mario Taddei

Un viaggio culturale alla scoperta del rinascimento italiano e dei grandi maestri del cinquecento, è quello che hanno intrapreso circa cinquanta bambini arrivati lunedì ventotto marzo dalla Cina a Cassina de' Pecchi, per apprendere l'arte e la scienza del genio di Leonardo da Vinci. Ad accompagnarli in questa avventura è stato Mario Taddei, uno tra i maggiori esperti e studiosi di Leonardo.
Le opere d'arte e gli studi scientifici del maestro del Rinascimento continuano ad affascinare intere generazioni in tutto il mondo. I piccoli studenti di dieci anni, vincitori di una borsa di studio, sono partiti da Hong Kong insieme ai loro insegnanti per svolgere cinque workshop in giro per l’Italia in cui hanno studiato i manoscritti di Leonardo, hanno realizzato dei codici fatti a mano, hanno creato i colori con il metodo vinciano e hanno costruito la famosa macchina volante.
Le parole dei bambini e di Taddei
La prima tappa del tour è stata al Leonardo da Vinci Academy di Cassina, dove i bambini hanno realizzato il loro codice usando il metodo di Leonardo.
Uno dei bambini ha condiviso la sua esperienza:
"Mario ci ha detto che dovevamo piegare dieci pezzi di carta per poi tagliarli senza usare le forbici.Questo procedimento è una vera sfida, ma proprio per questo ci insegna a non rinunciare, ma a continuare a provare, anche se falliamo".
Mario Taddei ha spiegato l'importanza di costruire il codice:
"Costruire un libro a mano è un passaggio molto importante perché ci vuole del tempo. Ci vogliono almeno tre ore per realizzarlo e questo dà importanza al nostro libricino quando lo usiamo. Quello che gli sto insegnando è che bisogna dare rispetto al tempo che ci vuole, cioè l’esatto opposto della filosofia dei social".
La cerimonia all'istituto comprensivo Cassina de' Pecchi
Momenti di arte e cultura, ma anche di condivisione. I giovani di Honk Kong hanno fatto visita all'istituto comprensivo di piazza Unità d’Italia, dove si sono esibiti cantando in coro e in alcune performance della tradizione cinese. Dopo l’esibizione, eseguita alla presenza della dirigente scolastica Valentina Molignani e degli alunni dell’istituto, Taddei ha tenuto una lezione incentrata sul ponte autoportante costruito da Leonardo.
Firenze e le altre tappe
In un viaggio culturale alla scoperta dei grandi maestri del Cinquecento, non poteva mancare una tappa nella culla del rinascimento italiano. Il leonardista ha fatto vivere ai ragazzi un'esperienza diversa rispetto alla classica gita turistica di Firenze.
Mario Taddei ha commentato:
"L'obiettivo è di fargli portare in Cina il ricordo di come nel Rinascimento le cose si facevano da noi - ha spiegato Taddei. Abbiamo visitato la chiesa di San Bartolomeo, un posto poco turistico dove si può godere della vista della città dall'alto e dove Leonardo ha dipinto l'Annunciazione. Durante questo viaggio nel Rinascimento italiano tra Michelangelo, Raffaello e Leonardo, i ragazzi hanno preso appunti sui codici creati da loro esattamente come faceva Leonardo da Vinci cinquecento anni fa. Speriamo che questa generazione di “nuovi Leonardo da Vinci” possa imparare che la calma, la professionalità, la cultura e lo studio della storia sono di vitale importanza".
Sempre in compagnia del loro appassionato mentore, il gruppo di studenti ha fatto visita al Politecnico di Milano per un incontro con Frandesco Zurlo, preside dell’Istituto di Design, poi alla Pinacoteca Ambrosiana, accolti dal direttore monsignor Alberto Rocca, e infine sono ritornati a Cassina per un ultimo workshop.
Mario Taddei
Le coinvolgenti lezioni tenute da Taddei sono il frutto della sua passione e dedizione per il genio del Rinascimento. Passione nata da bambino quando è rimasto colpito per come Leonardo unisse tecnologia e arte nei suoi lavori. Negli anni ha pubblicato diversi libri, tra cui "Leonardo da Vinci e le macchine 3D" e "Come diventare Leonardo da Vinci". Nel 1999 ha fondato insieme ad altri soci il museo Leonardo3 a Milano, ma a causa di differenze di vedute ha abbandonando il progetto.







