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Da Melzo a Sanremo con la protesta dei trattori

Cesare e Luca Mascheroni hanno viaggiato per dieci ore in trattore per raggiungere il Festival della canzone italiana

Da Melzo a Sanremo con la protesta dei trattori
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Nel manipolo di agricoltori che hanno attraversato Lombardia, Piemonte e Liguria per far sentire la propria voce, due arrivavano da Melzo. Si tratta di Cesare e Luca Mascheroni, attivisti della protesta di "Riscatto agricolo".

Da Melzo a Sanremo in trattore

Hanno viaggiato per dieci ore a bordo del trattore per raggiungere la città ligure che in questo momento ha tutti i riflettori puntati su di sé per via della 74esima edizione del Festival della canzone italiana in corso presso il teatro Ariston. L'obiettivo dei manifestanti era di salire proprio sul palco della prestigiosa kermesse, per far risuonare la loro voce e la loro protesta in mondovisione. Ma questo non è stato possibile. La Rai, infatti, non ha dato l'autorizzazione  e si sta discutendo se potranno o meno leggere un comunicato. Un'altra proposta è stata di lasciare la lettura al conduttore, Amadeus, che dieci giorni fa aveva invitato i manifestanti a recarsi a Sanremo.

I motivi della protesta

Lo stato di agitazione degli agricoltori va avanti da due settimane. La scorsa hanno organizzato un presidio nei pressi del casello di Melegnano che è durato ininterrottamente, notte e giorno, per cinque giorni. Alla manifestazione aveva preso parte anche lo stesso Mascheroni:

Vogliono distruggerci, sono arrivati a pagarci per impedirci di fare quello che sappiamo fare meglio: coltivare. Ci sono clausole che ci tagliano le gambe, il Governo importa prodotti dall’estero pieni di parassiti e trattamenti chimici, gli stessi che in Italia vengono limitati. Vogliono toglierci anche tutte le agevolazioni, ma così facendo andremo incontro a una perdita di qualità ed economica che colpirà tutti i settori, dalla verdura al latte, dalla frutta fino al pesce.

Aveva detto Mascheroni ai nostri microfoni. Tra i motivi della protesta, poi, la differenza dei ricavi per gli agricoltori sulle materie prime rispetto ai costi dei consumatori quando i prodotti arrivano nei banchi della grande distribuzione. Ma non solo, il dito è puntato anche contro le politiche dell'Unione Europea che rischiano di mettere in ginocchio il comparto, specialmente le piccole e medie imprese italiane.

 

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