Da Cernusco sul Naviglio al Piermarini per illuminare la prima della Scala
Il light designer Alessandro Verazzi è il responsabile delle luci della Forza del destino
Sabato 7 dicembre 2024 sarà per Milano, come da tradizione, una serata speciale. E' la sera della prima delle Scala dove grazie ad Alessandro Verazzi ci sarà anche un pezzo di Cernusco sul Naviglio.
La Forza del destino
Quest'anno l'opera rappresentata sarà La forza del destino, diretta da Riccardo Chailly, con Anna Netrebko (Donna Leonora), Brian Jagde (Don Alvaro), Ludovic Tézier (Don Carlo di Vargas), Vasilisa Berzhanskaya (Preziosilla), Alexander Vinogradov (Padre Guardiano), Marco Filippo Romano (Fra Melitone), Fabrizio Beggi (il Marchese di Calatrava), Carlo Bosi (Mastro Trabuco).
La regia è di Leo Muscato, scene di Federica Parolini, costumi di Silvia Aymonino e luci, appunto, di Alessandro Verazzi.
Una serata che sarà dedicata alla soprano Renata Tebaldi, che interpretò Leonora alla Scala nel 1955, a vent'anni dalla sua scomparsa.
Un cernuschese alle luci
Verazzi ha 48 anni ed è un light designer per opere liriche. Diploma di perito elettronico in tasca, ha lavorato con Franco Buso, direttore della fotografia di Fininvest. Poi ha fatto il suo ingresso nel teatro nel ‘99 con Atir (l’Associazione teatro di ringhiera). Poi l'incontro con Muscato:
Ecco le sue parole:
Ho incominciato a lavorare con il regista Leo Muscato e da vent’anni collaboro con lui. Lo seguo nei suoi vari progetti. Così quando è stato chiamato per “La Forza del destino” ho avuto l’onore di seguirlo in questa avventura. Inoltre insegno alla Naba (la Nuova accademia di Belle arti, ndr).
Nell'illuminare un'opera occorre cercare di raccontare ciò che accade. Bisogna utilizzare luci e colori che corrispondano al sentimento che viene espresso in un particolare momento.
Occorre rendere l'effetto dei notturni e degli altri momenti della giornata, illuminare il personaggio (o i personaggi) principale di una scena, lasciando più defilati gli altri.
A volte è necessario creare un’atmosfera onirica. E’ una narrazione nella narrazione. Con le nuove tecnologie poi, è tutto molto più complesso e articolato rispetto a un tempo. Inoltre, come nel caso della prima, se lo spettacolo viene ripreso per la televisione occorre equilibrare i colori tenendo conto di questo.
L'emozione della prima
Insomma, gestire la luce di uno spettacolo è una forma d’arte nell’arte. Non si tratta solo di fare in modo che gli spettatori vedano ciò che accade sul palco. L’illuminazione di un’opera lirica è quasi come una sinfonia parallela e intrecciata a quella musicale.
E la prima di Milano è un appuntamento particolare. Ancora Verrazzi:
L’emozione è tanta e la pressione pure. Ci stiamo lavorando da oltre un mese, inizialmente in studio e da un paio di settimane direttamente in teatro. Occorre dire che la Scala è una macchina fantastica dove tutto funziona. Ci si sente anche supportati da questo.
Certo, l’idea di salire poi sul palco davanti al presidente della Repubblica e alle altre personalità è un’emozione davvero grande.