Voce alle imprese

Crisi energetica: "Se le imprese chiudono, l'Italia muore"

"Desideriamo una legislatura che non abbia paura a parlare di industria e con l’industria"

Crisi energetica: "Se le imprese chiudono, l'Italia muore"
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"Se le imprese chiudono, l'Italia, muore". La crisi energetica, il nuovo governo che si sta formando e il ruolo dell’Unione Europea. Sono questi alcuni dei punti toccati da Alessandro Spada, Presidente di Assolombarda, nella lettera  agli imprenditori del territorio in un momento di grande incertezza e preoccupazione per il prossimo futuro dell’economia e delle dinamiche geopolitiche.

"Una politica che parli e ascolti e il problema della crisi energetica"

“Desideriamo una legislatura che non abbia paura a parlare di industria e con l’industria - ha proseguito Spada - E' tempo che la politica ci percepisca come degli interlocutori con i quali progettare, innovare e creare il futuro per garantire la prosperità del nostro sistema Paese. La cultura d’impresa deve essere un minimo comune denominatore a vantaggio di tutti”.

Per quanto riguarda il tema della crisi energetica, ci sono degli obiettivi.

“Sollecitare l’Unione a non perdere ulteriore tempo nei confronti di misure come il tetto al prezzo del gas e il disaccoppiamento del prezzo dell’energia da quello del gas - ha proseguito - Mancare un obiettivo così importante rischia di dar credito a chi è tornato a mettere in dubbio la solidarietà tra stati membri: se le imprese chiudono, l’Italia muore e l’Europa non può essere sorda. Oggi il problema del gas riguarda specialmente i prezzi gonfiati, per questo chiediamo all’Unione Europea di affrontare queste speculazioni incontrollate con misure decise e unitarie. Chiediamo, insomma, coerenza anche nelle risposte alle conseguenze che derivano dalle sanzioni, che abbiamo condiviso perché la libertà continuerà a valere più di ogni cosa".

Le voci del territorio devono essere ascoltate

Ora che le imprese andranno ad affrontare alcuni mesi estremamente complicati per la tenuta del sistema produttivo, forte è l’impegno affinché le voci delle imprese del territorio vengano ascoltate.

“Le nostre aziende continuano a rappresentare un vero e proprio traino per l’intero Paese - ha ribadito Spada - Nella prima metà del 2022, appunto, l’economia lombarda ha mostrato una resistenza straordinaria: dopo un primo trimestre estremamente positivo, il secondo si è chiuso con dati ancor più sorprendenti, nonostante i forti fattori avversi. Il manifatturiero, per esempio, ha accelerato oltre ogni attesa tra aprile e giugno scorso, ben più della media italiana e dei principali paesi europei. Lo slancio positivo si evidenzia anche sui mercati internazionali, con le esportazioni lombarde che nel secondo trimestre del 2022 crescono ben del +20,7% rispetto allo stesso. Numeri che testimoniamo come, nonostante le difficoltà, questo territorio permette ancora al Paese di essere riconosciuto come eccellenza internazionale attrattiva e competitiva".

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