Crisi Elcograf, ricollocati quasi tutti i lavoratori lasciati a casa
Confronto tra direzione e sindacati per fare il punto sui 311 dipendenti di Bergamo e Madone
Un confronto tra la direzione di Elcograf e i sindacati si è tenuto mercoledì 19 giugno 2024 per avere aggiornamenti su quanto sta accadendo in azienda dopo la chiusura di gennaio dello stabilimento di Treviglio, dove lavoravano 95 persone. Nella sede di via Zanica a Bergamo si è fatto il punto per capire cosa accadrà ai 311 lavoratori rimasti in forze nel capoluogo e a Madone. Ne parlano anche i colleghi di Prima Bergamo.
Lavoratori quasi tutti ricollocati
"Innanzitutto - hanno spiegato Tobia Perini di Cgil, Luca Legramanti di Cisl e Bruno Locatelli di Uil - l’azienda ci ha informati che i lavoratori di Treviglio sono stati in gran parte ricollocati sui tre siti di Madone, Bergamo e Pozzo d’Adda, e che dunque non sarà necessario aprire una procedura di mobilità collettiva. Per i pochi dipendenti rimasti, si provvederà con uscite volontarie, dietro incentivi economici".
Accordo per cassa integrazione straordinaria
A fine luglio, intanto, si concluderà il periodo di cassa integrazione straordinaria in corso nell’azienda e mercoledì si è quindi sottoscritto un accordo, per richiedere un ulteriore periodo di ammortizzazione straordinaria, fino a fine dicembre di quest'anno.
"Attendiamo la convocazione al Ministero del Lavoro per capire se ci verranno accordati questi mesi aggiuntivi - hanno chiarito i sindacalisti - La situazione di Elcograf resta indubbiamente critica, con carichi di lavoro molto bassi, in un settore in costante contrazione e con poche prospettive di ripresa. Nei prossimi giorni incontreremo i lavoratori in assemblea".
Già lo scorso dicembre, infatti, la preoccupazione espressa dei sindacati non era solo per chi sarebbe restato, da gennaio, senza occupazione. A sei mesi di distanza, i timori per i due siti di Madone e Bergamo restano dunque confermati.