Polemiche

Controlli della Finanza sui prezzi del carburante, ma i gestori non ci stanno: "E' una caccia alle streghe"

Le Fiamme gialle hanno effettuato quasi 5.200 controlli a livello nazionale. I gestori delle pompe di rifornimento: "Gli speculatori non siamo certo noi"

Controlli della Finanza sui prezzi del carburante, ma i gestori non ci stanno: "E' una caccia alle streghe"
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L'aumento dei prezzi di benzina e gasolio non è passato inosservato e già da marzo la Guardia di Finanza ha messo in campo controlli mirati  che hanno interessato gli impianti di distribuzione stradale di carburante e i depositi commerciali. Per qualcuno, però, si tratta di una "caccia alle streghe" che non si rivolge a chi invece "gioca" e specula sui prezzi.

Verifiche sui prezzi dei carburanti

In particolare il personale delle Fiamme gialle si è concentrato su due aspetti principali. Da un lato sono stati effettuati controlli sulla dinamica dell'andamento dei prezzi nella fase di variazione delle aliquote di accise, ossia verifiche mirate per controllare che i gestori degli impianti si attenessero alle disposizioni governative adeguando immediatamente i prezzi del listino alle riduzioni/aumenti dei costi del carburante in base alle variazioni dei prelievi dello Stato tramite le tasse sulla benzina.

Il secondo aspetto, invece, ha interessato la regolare comunicazione dei prezzi  applicati per tipologia di carburante al ministero delle Imprese e del Made in Italy, nonché la corretta esposizione al pubblico dei prezzi dei prodotti commercializzati e la corrispondenza con quelli effettivamente praticati.

Una attività di enforcement strutturata e capillare

In questi primi giorni del 2023, proprio sulla base di una intensificazione dei controlli, sono stati coinvolti oltre 660 Reparti operativi della Guardia di Finanza con il costante supporto dei Reparti Speciali. Dunque, per arginare le condotte illecite in materia di prezzi dei carburanti, la Guardia di finanza assicurerà per tutto il 2023 un’attività di enforcement strutturata e capillare sul territorio, anche al fine di contribuire a calmierare gli aumenti dei prezzi.

"Una caccia alla streghe con le persone sbagliate"

A sollevare perplessità su questi controlli che sono stati definiti una vera e propria "caccia alle streghe" sono stati i titolari e i gestori dei distributori di benzina che si sono sentiti al centro di una campagna che sembra ritrarli come coloro che "speculano" sulle spalle degli automobilisti.

Devo dire che sono rimasto molto deluso. Questo Governo lo ho anche votato, ma onestamente non mi aspettavo un comportamento del genere. Invece di mandare la Guardia di Finanza a controllare noi distributori, che non facciamo altro che rispettare le indicazioni che ci arrivano dalle grandi case, dovrebbero cercare da un'altra parte chi specula sulle spalle degli italiani.

ha commentato un titolare di una pompa di benzina della Martesana.

I controlli del 2022

Nel corso del 2022 sono stati eseguiti dalla Guardia di Finanza 5.187 interventi di controllo, anche grazie a uno specifico piano d’azione, su scala nazionale, denominato “Prezzi carburanti”, contestando 2.809 violazioni alla disciplina prezzi. Di tali violazioni, 717 hanno riguardato la mancata esposizione e/o difformità dei prezzi praticati rispetto ai prezzi indicati e 2.092 l’omessa comunicazione al ministero.

Come si articolano i controlli

Tre le direttrici su cui si muoveranno i finanzieri: da un lato, con le attività di “vigilanza prezzi” che hanno visto il coinvolgimento di tutti i Reparti del Corpo; dall’altro, attraverso la componente speciale che fornisce costante supporto, oltre che ai Reparti operativi, anche al garante per la sorveglianza dei prezzi e all’autorità garante della concorrenza e del mercato (A.G.C.M.), nell’ambito di alcune indagini istruttorie avviate, allo scopo di accertare eventuali violazioni della normativa di settore. Infine, mediante le consuete interlocuzioni con l’Autorità giudiziaria.

A questo proposito, le fiamme gialle fanno presente che eventuali manovre speculative sui prezzi dei carburanti potrebbero potenzialmente configurare ipotesi sanzionate dagli articoli 501 e 501-bis del codice penale, rubricati, rispettivamente, “rialzo e ribasso fraudolento di prezzi sul pubblico mercato o nelle borse di commercio” e “manovre speculative su merci”.

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