I Comuni possono mettere un freno alle slot "mangiasoldi"

Il Tar ha confermato la legittimità dell'ordinanza di Cinisello Balsamo che impone lo spegnimento delle macchinette dopo le 22

I Comuni possono mettere un freno alle slot "mangiasoldi"
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I Comuni possono "mettere un freno" alle slot "mangiasoldi". Una sentenza "rivoluzionaria" quella emessa dal Tar, che ha confermato la legittimità di un'ordinanza con la quale l'Amministrazione comunale di Cinisello Balsamo aveva limitato l'orario di funzionamento degli apparecchi.

Le macchinette spente dopo le 22

Nel 2014 Cinisello Balsamo aveva deciso di limitare l'orario di funzionamento delle slot dalle 10 alle 22. Contro l'ordinanza c'era stato il ricorso della società Dogo Srl, che ora il Tar della Lombardia ha deciso di respingere. Motivo: l'istruttoria del Comune è stata "adeguata" alla situazione.

Emergenza ludopatia, non solo a Cinisello

A spingere l'Amministrazione a emettere l'ordinanza era stata la lettura dei dati "preoccupanti" diffusi dal Sert comunale. Il 13 per cento degli utenti che si rivolgono allo sportello del Servizio per le tossicodipendenze di Cinisello soffre di Gap, di Gioco d'azzardo patologico. Una percentuale di molto superiore a quella riscontrata in altri territori. Il Comune, quindi, è intervenuto per "tutelare il benessere psico-fisico dei soggetti maggiormente vulnerabili", hanno sottolineato dal Tar.

I Comuni possono intervenire per questioni "sanitarie"

L’Amministrazione comunale ha quindi esercitato correttamente il suo potere, anche in ambito sanitario. E al tempo stesso non ha alterato gli equilibri della libertà d'impresa delle aziende specializzate nel gioco d'azzardo. L'ordinanza, si legge ancora nella sentenza del Tar, è stata firmata "nel rispetto del principio di proporzionalità, consentendo all’operatore economico la prosecuzione della sua attività, sebbene nell’ambito di una riduzione dell’orario di apertura".

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