Cocciniglia takahashia japonica: dal Comune un vademecum per controllarne l'infestazione
Una nota del Comune ha spiegato come comportarsi per contenere il parassita

Un vademecum per i cittadini di Vaprio che si trovano alle prese con piante infestate da cocciniglia takahashia japonica. E' quanto diffuso dal Comune.
Cocciniglia takahashia japonica
Una nota per la gestione delle infestazioni della cocciniglia takahashia japonica. E' quella che ha diffuso il Comune tramite i suoi canali social in modo da dare informazioni a coloro che dovessero trovarsi alle prese con il parassita. Il Comune ha sottolineato che l'insetto non risulta essere dannoso né per l'uomo, né per gli animali.
Questa la nota pubblicata dal Comune.
Takahashia japonica sulla base delle informazioni in possesso del Servizio Fitosanitario, non ha determinato allo stato attuale particolari danni alle piante colpite. Tuttavia, possono verificarsi disseccamenti rameali su specie vegetali deperienti o particolarmente sensibili all’attacco dell’insetto, specialmente in presenza di popolazioni elevate. È comunque bene precisare che questo insetto non risulta dannoso né per l’uomo né per gli animali. Ad oggi, il controllo di questo insetto risulta complesso per diversi motivi: incompleta conoscenza della biologia; mancanza di insetticidi specifici; restrizioni all’uso dei prodotti fitosanitari in ambito urbano. Gli ovisacchi sono gommosi, cerosi ed estremamente resistenti alle intemperie. Una volta presenti sulle piante, possono essere eliminati solo tramite rimozione fisica dei rami infestati. Al fine di non indebolire ulteriormente le piante colpite, gli interventi di potatura devono risultare mirati e non invasivi. Tali interventi potrebbero essere più efficaci se eseguiti durante le prime fasi di infestazione dell’insetto ovvero in presenza di pochi rami con gli ovisacchi e prima della schiusa delle uova che, a seconda delle condizioni ambientali, avviene solitamente verso fine maggio-inizio giugno.
Nel caso di infestazioni elevate, ovvero in presenza di numerosi rami con gli ovisacchi gli stessi interventi possono risultare inefficaci per il contenimento dell’insetto. La lotta deve essere effettuata contro le forme giovanili, ovvero le forme vulnerabili dell’insetto. Interventi
insetticidi sugli ovisacchi non avrebbero alcun effetto. Un approccio di lotta diretta, che al momento deriva esclusivamente da valutazioni non validate, potrebbe riguardare: impiego di olii minerali alla ripresa vegetativa, per colpire le neanidi/ninfe svernanti; impiego di prodotti come olio di neem oppure olio essenziale di arancia nel corso dell’estate per colpire le neanidi; impiego di sali di potassio di acidi grassi che agiscono su membrane cellulari degli insetti; impiego di preparati microbiologici (ad es. contenenti Lecanicillium lecanii); trattamenti endoterapici, anche se ad oggi non si conoscono dati effettivi su questa tipologia di trattamento nei confronti di T. japonica. Si ricorda che a seconda della tipologia di prodotti utilizzati può rendersi necessario l’avvallo del trattamento da un consulente abilitato ai sensi della Direttiva 128/2009 relativa all’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari. È altresì importante ricordare che, a tutela dei pronubi, i trattamenti chimici devono essere eseguiti esclusivamente in assenza di qualsiasi fioritura (anche limitrofa alle piante oggetto di trattamento).
Per quanto riguarda un possibile impiego di insetti antagonisti: insetti predatori come Adalia bipunctata (Coleoptera: Coccinellidae), di cui si è notata un’attiva presenza su piante infestate da T. japonica, potrebbero aiutare a ridurre le popolazioni dell’insetto. Tuttavia, non è stato ancora valutato il vero impatto di questo predatore sulla popolazione italiana di T. japonica (Limonta et al., 2022); recenti studi hanno dimostrato che attualmente nessun parassitoide è stato registrato su T. japonica nel Nord Italia (Limonta et al., 2022).
Si ricorda infine che Takahashia japonica non è un organismo nocivo da quarantena per le piante e pertanto non sono previsti interventi obbligatori di eradicazione/contenimento da parte deI Servizio Fitosanitario della Regione Lombardia, il quale può offrire unicamente un supporto di natura tecnica.